mercoledì 30 marzo 2011

XXIII EDIZIONE DI “ITINERARI VESUVIANI TRA ARTIFICIO E NATURA”

Quest’anno l’itinerario dell’Ente Ville Vesuviane parte venerdì 29 aprile: alle h 20 si terrà un concerto a Villa Campolieto ad Ercolano; di domenica in domenica proseguirà con la visita a Villa Tufarelli a San Giorgio a Cremano, la visita alla Chiesa di san Ciro a Portici e la regata velica “Sulle rotte dei Borbone”. Venerdì 20 maggio, invece, ancora un concerto, questa volta a Villa Ruggiero, sempre ad Ercolano. Le due domeniche successive le visite riprenderanno con gli appuntamenti alla chiesa di Santa Maria del Pilar, ad Ercolano, e alla Basilica di Santacroce, a Torre del Greco. L’itinerario si conclude il 5 giugno, con la tradizionale visita a villa “La Favorita”e al suo parco sul mare, giornata che coincide con l’appuntamento de “Le Ville d’Italia”: tutte le Associazioni ed Enti che ne fanno parte, apriranno le antiche dimore al pubblico.

L’Arch. Celeste Fidora, come consueto, ci accompagnerà e guiderà le visite ad alcune delle 121 Ville Vesuviane, che sono veramente un gioiello incastonato nello scenario naturale del nostro territorio. Il tema della XXIII edizione è “Sacro e profano”; il filo conduttore ogni anno viene ispirato da un avvenimento: un’inaugurazione, un restauro, una nuova villa vesuviana aperta al pubblico. Abbiamo chiesto all’arch. Celeste Fidora perché il tema di quest’anno è “Sacro e Profano”. Il momento attuale ci è parso caratterizzato dalla ricerca di pace interiore; inoltre, per il popolo vesuviano le chiese erano e sono importanti, sia perché luoghi di preghiera sia per le profonde tradizioni di culto.

Proprio questa forte presenza religiosa sul territorio ci ha spinto a programmare la visita a tre chiese: San Ciro, a Portici, dove illustreremo gli affreschi e i quadri; ci soffermeremo particolarmente sulla processione del Santo, che è molto sentita rispetto, ad esempio, a quella di san Gennaro, poco conosciuta persino dai napoletani stessi. In seguito visiteremo la Basilica di Santacroce a Torre del Greco, città che annovera ben due importanti processioni: quella dell’Immacolata, l’8 dicembre, e quella dei ‘Quattro Altari’, a giugno. Sempre a Torre del Greco, ci sarà la visita alla chiesetta dell’Assunta, in cui si vedono i resti dell’antica struttura sepolta dalla lava dell’eruzione del 1944, che quindi è sotto il livello stradale; vi troviamo le due botole che davano accesso alla Terrasanta dove seppellivano i confratelli; infatti si intravedono resti umani. E’ prevista una visita anche a Santa Maria del Pilar, ad Ercolano, dove è conservato il quadro della Madonna, che ha una storia molto interessante.”

Oltre alle chiese, c’è qualche altra visita da sottolineare nell’itinerario di quest’anno?
“Si,Villa Tufarelli a San Giorgio a Cremano; è privata ed ancora abitata dai Conti. E’ molto interessante perché non fa parte delle ville del Miglio costiero, ma è situata alle pendici del Vesuvio e conserva ancora tutti i tre elementi che caratterizzavano le ville a monte: boschetto, giardino di frutta e giardino di delizie. Il giardino era la parte delle ville più bella, in quanto era lì che si trascorreva la maggior parte del tempo. Purtroppo, sono stati i primi a scomparire, perché era più facile vendere un terreno che non un immobile. In contrasto, le facciate che davano sulla strada erano semplici e lineari, certamente meno elaborate di quelle dei palazzi napoletani. Il gioco di architetture, elementi decorativi, panche, gazebo, grillage, esedre e viali venivano tutti posizionati sul retro, e i parchi erano orientati verso il panorama: quelli a monte guardavano il Vesuvio, quelli a valle il mare. Anche la vegetazione cambiava: nei primi si piantavano boschetti di lecci, più alti; nei secondi boschetti di camelie o piccoli palmetti per lasciare libera la visuale del panorama.”

Come si pone la sua Associazione rispetto alla Fondazione “Ente Ville Vesuviane”?
“L'Associazione Culturale ‘Amici delle Ville e dei Siti Vesuviani’, costituita nel 1988, collabora con la Fondazione per il recupero e la salvaguardia del patrimonio architettonico della nostra regione. Si tratta di un’Associazione no-profit che svolge un’ ampia attività di studio, ricerca e documentazione nel campo culturale, artistico, sociale del patrimonio delle Ville Vesuviane, facendo divulgazione a livello nazionale ed internazionale. Siamo stati i primi a fare visite via mare, ad accedere a ville private; in questi anni abbiamo organizzato convegni, seminari, corsi di antiquariato, documentazioni fotografiche e filmati e, inoltre, al nostro attivo ci sono due pubblicazioni: ‘Ville Vesuviane e Siti Reali’, autore Celeste Fidora, e ‘Ville e delizie Vesuviane del ‘700’, autori Celeste Fidora e Sergio Attanasio. Le Ville Vesuviane sono poco conosciute all’estero: noi operiamo in modo da diffondere il più possibile notizie, affinché il patrimonio architettonico della Campania non rimanga circoscritto.”

Come si spiega che un simile patrimonio sia in gran parte sconosciuto?
“Perché manca un progetto concreto che coinvolga il visitatore in un itinerario culturale e turistico globale, dal pernottamento, all’accoglienza, ai ristoranti. Se pensiamo soltanto che non esiste un book-shop, dove si possano comprare libri, gadgets e guide, negozi che sono presenti presso tutti i Musei, ci rendiamo conto che i 5 comuni del Miglio d’Oro, per quanto si siano organizzati per l’accoglienza, ancora non tengono conto delle esigenze dei turisti, che, se vanno a visitare una villa, trovano il caos, si sentono spaesati. Se non ci si accorda e stabilisce un programma comune, il turista straniero arriva e non trova nulla: non sa nemmeno dell’esistenza delle Ville! Bisognerebbe, perciò, pensare ad una pianificazione per far conoscere le Ville all’estero.”

Secondo la sua opinione, cosa si potrebbe fare?
“Un mio progetto c’è, ma aspetto tempi maturi per proporlo. Comunque, si potrebbe cominciare col rivedere tutto il sistema culturale-turistico della zona vesuviana, ma facendo interventi globali, non singoli per comune; io e la mia Associazione saremmo anche disposti ad impegnarci e dare il nostro contributo. La Provincia di Napoli, potrebbe ad esempio creare un website, dove si acquisiscano e diffondano tutte le notizie sulle ville, le iniziative, le manifestazioni, gli eventi, insomma tutte le informazioni che portino turismo. Cioè, se a giugno c’è la festa dei ‘Quattro Altari’ a Torre del Greco, si può proporre un pacchetto turistico che comprenda un itinerario bucolico che porti a Somma Vesuviana a fare la raccolta dell’albicocca ‘pellecchiella’, che è una varietà eccezionale di albicocche che si trova solo lì, e poi anche la sagra della ciliegia di Chiaiano, dove ci sono le migliori della Campania, e poi un concerto agli scavi, in modo che il turista si fermi tutta la settimana.

Ma dev’essere accolto, coccolato, avere la possibilità di coniugare cultura, natura e tradizione. Oppure, in autunno si potrebbe proporre un itinerario che comprenda la vendemmia a Terzigno, insieme ad un percorso botanico; questo in altre regioni avviene, ma da noi no. Eppure, nella nostra Provincia si fanno tante di quelle cose: manca l’informazione e il coordinamento. Le idee ci sono e non prevedono costi altissimi; manca solo la buona volontà delle Istituzioni per metterle in pratica. Abbiamo già tanto, non dobbiamo inventare nulla, dobbiamo solo sfruttare le risorse al meglio, visto che abbiamo archeologia, natura e arte a portata di mano.”

Cosa si potrebbe fare per evitare crolli come quello di palazzo Lauro Lancellotti?
“Si dovrebbe intervenire sulla legge istitutiva dell’Ente Ville, perché la fondazione non ha potere sui privati, che dal canto loro non hanno denaro a sufficienza per restaurare un immobile; anche se volessero chiedere un finanziamento per poi consentire l’accesso al pubblico, non c’è uno sbocco concreto. Queste sono le varie ragioni per cui nessuno interviene effettivamente.”

Autore: Tonia Ferraro - ilmediano.it

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