TORRE DEL GRECO - Ancora una volta è stata la collaborazione degli imprenditori vessati a indirizzare il lavoro delle forze dell'ordine. E così i carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata sono arrivati alla cattura di tre esponenti di quello che gli inquirenti considerano un nuovo sodalizio criminale, nato dalla ceneri del clan Falanga, sfaldatosi grazie agli arresti eseguiti negli ultimi anni: un sodalizio nato dalla collaborazione tra i Di Gioia, operanti nella città vesuviana, e i Papale, organizzazione attiva nella vicina Ercolano, e pronto ad imporre il pizzo alle forze produttive di Torre del Greco.
In manette sono finiti un incensurato, A.M., di 36 anni, e due volti noti alle forze dell'ordine, Mario Falanga, di 24 anni, e Bartolo Palomba, 31 anni: tutti sono accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Tutto nasce dalla denuncia del titolare di un'impresa di onoranze funebri, ai quali gli esponenti del clan Di Gioia-Papale avevano chiesto una tangente da 20 mila euro spalmata in tre rate: a Natale, Pasqua e a ferragosto. Proprio la richiesta natalizia di 5.500 euro ha fatto scattare la denuncia. Il lavoro delle forze dell'ordine ha portato oggi all'esecuzione di un'ordinanza di arresto, emessa dalla procura di Torre Annunziata, nei confronti dei tre appartenenti alla nuova organizzazione criminale.
Nel corso delle indagini è emersa una seconda richiesta di pizzo ai danni di un altro imprenditore. I militari hanno accertato che di norma le richieste erano spalmate in due rate da 10 mila euro ciascuna. Il blitz è scattato all'alba: in casa di Bartolo Palomba, che gli inquirenti ritengono abbia un ruolo primario della vicenda e nell'intera organizzazione criminale, i carabinieri hanno anche sequestrato duemila euro e un sistema di videosorveglianza composto da sei telecamere e due grossi monitor, mentre nell'appartamento di Mario Falanga sono stati trovati numerosi appunti con nomi e cifre. Appunti, ora al vaglio degli investigatori, che potrebbero portare alla luce nuovi elementi relativi al giro di richieste estorsive a Torre del Greco.
da ilmattino.it
In manette sono finiti un incensurato, A.M., di 36 anni, e due volti noti alle forze dell'ordine, Mario Falanga, di 24 anni, e Bartolo Palomba, 31 anni: tutti sono accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Tutto nasce dalla denuncia del titolare di un'impresa di onoranze funebri, ai quali gli esponenti del clan Di Gioia-Papale avevano chiesto una tangente da 20 mila euro spalmata in tre rate: a Natale, Pasqua e a ferragosto. Proprio la richiesta natalizia di 5.500 euro ha fatto scattare la denuncia. Il lavoro delle forze dell'ordine ha portato oggi all'esecuzione di un'ordinanza di arresto, emessa dalla procura di Torre Annunziata, nei confronti dei tre appartenenti alla nuova organizzazione criminale.
Nel corso delle indagini è emersa una seconda richiesta di pizzo ai danni di un altro imprenditore. I militari hanno accertato che di norma le richieste erano spalmate in due rate da 10 mila euro ciascuna. Il blitz è scattato all'alba: in casa di Bartolo Palomba, che gli inquirenti ritengono abbia un ruolo primario della vicenda e nell'intera organizzazione criminale, i carabinieri hanno anche sequestrato duemila euro e un sistema di videosorveglianza composto da sei telecamere e due grossi monitor, mentre nell'appartamento di Mario Falanga sono stati trovati numerosi appunti con nomi e cifre. Appunti, ora al vaglio degli investigatori, che potrebbero portare alla luce nuovi elementi relativi al giro di richieste estorsive a Torre del Greco.
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