“Fra pochi giorni avremo la delibera formale che sancirà l'unione definitiva dei due ospedali”. Lo disse martedì primo marzo l'avvocato Gennaro Torrese al comitato pro Maresca, riunito nell'aula consiliare di palazzo Baronale, a Torre del Greco. Quel giorno il comitato, che occupava la sala da una settimana sperando di ottenere un segnale dai piani alti, decise di prendere per buone le parole del manager dell'Asl Na3 Vittorio Russo e del presidente della commissione sanità regionale Michele Schiano. Secondo le loro promesse, i presidi di Torre del Greco e Boscotrecase dovrebbero diventare un unico ospedale, in modo da cancellare definitivamente l'eventualità, per il Maresca, di divenire centro per riabilitazione e lungodegenza. Le competenze e i reparti, in questo modo, verrebbero ripartiti tra le due strutture in base alle esigenze della popolazione. “Ma dov'è questa delibera?”, si chiedono oggi, a quasi un mese di distanza dalle promesse, i membri del comitato. “Oramai siamo a fine marzo, e della delibera non abbiamo visto nessuna traccia”. Per questo bisogna riprendere in mano la situazione: questa mattina il comitato si riunirà al quarto piano del Maresca per cercare di fare il punto della situazione e coordinare le prossime mosse. Domani, invece, il comitato dovrebbe incontrare il nuovo direttore sanitario del nosocomio, Giuseppe Forte, per mettere subito in chiaro obiettivi e speranze della protesta, per parlare della fantomatica delibera e delle promesse ricevute un mese fa: gli spiegheranno che Schiano e Russo hanno dichiarato che lasceranno il pronto soccorso H24 al Maresca attraverso un escamotage, ovvero spostando a Torre del Greco lo SPDC (l'igiene mentale) che, per legge, deve essere fornito di un presidio di pronto soccorso. In più dovrebbero restare – sono ancora solo promesse, ovviamente –Gastroenterologia, Chirurgia e il laboratorio d'analisi per un anno a partire dalla data di attuazione del piano di rientro.
Il comitato ha comunque già avuto modo di sondare il terreno con il nuovo arrivato. Ha parlato con lui tre giorni fa, ma Forte andava di fretta e non si è riuscito ad andare a fondo nella questione. La speranza è che, almeno questa volta, il comitato potrà contare sull'aiuto fattivo – e non solo sbandierato – del proprio direttore sanitario.
Il comitato ha comunque già avuto modo di sondare il terreno con il nuovo arrivato. Ha parlato con lui tre giorni fa, ma Forte andava di fretta e non si è riuscito ad andare a fondo nella questione. La speranza è che, almeno questa volta, il comitato potrà contare sull'aiuto fattivo – e non solo sbandierato – del proprio direttore sanitario.
Arnaldo M.Iodice - lapilli.eu
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