
Stamattina sul sito del Corriere della Sera è uscito un articolo "Acque all'arsenico: l'UE chiude i rubinetti di 128 comuni italiani". In questo articolo è citato anche Torre del Greco, insieme ad altri comuni della zona vesuviana quali Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Ottaviano, Pollena Trocchia, Portici, S. Anastasia, San Giorgio a Cremano, S. Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Somma Vesuviana, Terzigno, Volla. Grande allarmismo, si parla di possibilità di chiusura dei rubinetti per tanti comuni italiani. In realtà, si tratta di richieste di deroghe ai valori stabiliti con la direttiva 98/83/CE, e già derogate in alcuni casi, dovuti a lavori di adeguamento delle infrastrutture idriche. Ad esempio, se si va a vedere quello che c'è scritto nella richiesta di deroga dello Stato Italiano, per la regione Campania si richiede la deroga massima sino al valore di 2,50 mg fino al termine di lavori che consentirebbero di convogliare parte delle risorse dell'Acquedotto della Campania Occidentale verso il sistema vesuviano, mediante la costruzione del nuovo sistema di adduzione regionale denominato “Sistema Alto” e la ristrutturazione e potenziamento del sistema di adduzione dell’ex Acquedotto Vesuviano con l’intervento denominato “Sistema Primario”. Questo perchè il pozzo vesuviano presenta parametri di fluoro altissimo che non consentirebbero la potabilità. Il tutto è scritto sul sito della Gori S.p.A..
L'Europa ha concesso per il fluoro l'ulteriore deroga richiesta dalla Campania, ma fino al 31/12/2010, questo per consentire appunto i lavori. Ma questo non significa che l'acqua non è potabile, o che l'Europa chiude i rubinetti! Le lobby delle acque minerali cercano di spingere l'utilizzo delle acque in bottiglia, e di orientare il mercato verso il consumo di acque che in realtà non sono nè più controllate nè più sicure e controllate.
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