venerdì 30 settembre 2011

Occhi da orientale

Occhi da orientale che raccontano emozioni
sguardo limpido di aprile di dolcissime illusioni
tutto scritto su di un viso che non riesce ad imparare
come chiudere fra i denti almeno il suo dolore
Più di cinquecento notti già mi sono innamorato
di una bocca appena aperta di un respiro senza fiato
se potesse questo buio cancellare l'universo
forse ti potrei guardare e non sentirmi così perso

ma tu dormi ancora un po' non svegliarti ancora no
ho paura di sfiorarti e rovinare tutto
no, tu dormi ancora un po' ancora non so
guardarti anch'io nel modo giusto
nei tuoi occhi disarmanti

sono occhi di ambra lucida tra palpebre di viole
sguardo limpido d'aprile come quando esce il sole
ed io sarò la nuvola che ti terrà nascosta
perché gli altri non si accorgano di averti persa

ma tu dormi ancora un po' non svegliarti ancora no
ho paura di sfiorarti e rovinare tutto
no, tu dormi ancora un po' ancora non so
guardarti anch'io nel modo giusto

nei tuoi occhi innocenti disarmanti devastantiInserisci link
quei tuoi occhi che ho davanti
tienili chiusi ancora pochi istanti

occhi da orientale che raccontano emozioni
ed io cos'altro posso fare io posso scrivere canzoni
i tuoi occhi...

se potesse questa musica annullare l'universo
forse ti potrei guardare e non sentirmi perso
nei tuoi occhi...
disperso...
nei tuoi occhi...
di D. Silvestri


A M.

lunedì 26 settembre 2011

Circumvesuviana ... tanto c'è chi paga - IL CASO

Circum, ecco la lista dei 125 consulenti che costano all'azienda in crisi 2 milioni.L'elenco pubblicato dopo l'apertura di un'indagine della Regione: la schiera è passata, in piena campagna elettorale, da 4 a 125 nomi, quasi tutti vicini a Fulvio Martusciello
di CRISTINA ZAGARIA

È PUBBLICA la lista di avvocati che lavorano come consulenti per la Circumvesuviana. Una lista che costa alle sconquassate casse dell’azienda circa 2 milioni di euro l’anno. Una lista che la scorsa primavera, in piena campagna elettorale, si è allungata da 4 a 125 nomi. E tra questi nomi, (da ieri sul sito della azienda di trasporti regionale) c’è una fitta schiera di uomini del Pdl, anzi per la precisione uomini legati alla compagine di Fulvio Martusciello e — a cascata — a Salvatore La Porta, candidato al Comune.

Chi sono? Manuela Esposito (ex consigliera del Pdl al Vomero e compagna di scuola di Martusciello nonché sua consulente alla Regione), Giuseppe Fierro, ex consigliere Forza Italia a Bagnoli; Gian Luca Lemmo, candidato con Forza Italia al Comune nel 2001 e assessore a Bacoli in quota Martusciello; Alessandro Librino e Mario Mele, consiglieri neoeletti a Chiaia e abbinati a La Porta; Gaetano Micera eletto a San Giovanni/Barra nel 2001 nella lista che appoggiava come candidato sindaco il fratello di Fulvio, Antonio Martusciello; Francesco Migliarotti amico personale di La Porta; Debora Savastano parente di Iris, consigliera eletta al Vomero in quota La Porta — Martusciello.

E questi sono solo alcuni dei nomi della lista, che arriva dopo la richiesta dell’assessore regionale Vetrella all’ad della “Circum”, Gennaro Carbone (a sua volta ex consigliare comunale dell’area martuscelliana), di fornire una relazione e di spiegare i motivi per cui l’azienda, visti i tagli, non ha usufruito del patrocinio dell’Avvocatura regionale.

CIRCUMVESUVIANA, LA RIDUZIONE DELLE CORSE PENALIZZA GLI ESERCENTI
“E' necessaria sinergia tra i vari enti al di là delle rispettive competenze, per garantire un sistema di trasporto efficiente che non paralizzi ulteriormente la città ”Così il Presidente della Fiarc Confaesercenti.


Chiusura delle biglietterie di alcuni impianti delle linee Napoli - Sorrento, Napoli - Sarno, Napoli-Baiano, impossibilità di usufruire in tali stazioni degli impianti di risalita, oltre al drastico taglio di alcune corse della Circumvesuviana, stanno arrecando notevoli disagi a migliaia di cittadini che utilizzano il sevizio pubblico e di conseguenza penalizzando ulteriormente i piccoli esercenti. Tagliare le corse nelle prime ore del mattino rende difficile raggiungere i posti di lavoro a tantissimi imprenditori, lavoratori, studenti, ma significa anche ridurre ulteriormente le vendite dei bar, delle edicole, e di tanti altri negozi all’interno della vesuviana che hanno investito in proiezione di un progetto di modernizzazione del trasporto pubblico.

Siamo consapevoli che i tagli alla Circumvesuviana da parte della Regione sono dovuti soprattutto ai fortissimi tagli governativi, ma siamo anche convinti che tra i mali bisogna scegliere il minore. In questo caso, invece, i tagli alla Circumvesuviana, si riflettono sulla quotidianità della gente, sulla produttività ed economia della città, pertanto, auspichiamo in una sinergia tra Regione, Provincia, Comune, e amministrazioni locali coinvolte affinché al di là delle rispettive competenze, si garantisca ai cittadini un sistema di trasporto efficiente e moderno, degno di una città che ultimamente più che mai sente l’esigenza di cambiare e migliorare.

dal blog del Comitato Cittadino di Boscotrecase

venerdì 23 settembre 2011

23 settembre 2011 - Passeggiata serale "Il Vesuvio sotto le stelle"

Venerdì 23 settembre 2011 l'Associazione Torre Vesuvio Pro Natura, nell'ambito delle attività del progetto "Natura Viva", organizzerà una passeggiata serale nella pineta vesuviana.

L'appuntamento è alle ore 18:00 in via Cappella degli Orefici, fuori la Parrocchia del Santissimo Crocifisso; da lì, parcheggiate eventualmente alcune auto, il gruppo si dirigerà in Via Pisani, da dove si potrà apprezzare il tramonto e successivamente incamminarsi su un sentiero della pineta.

La passeggiata, finalizzata alla conoscenza del Parco Nazionale del Vesuvio, terminerà alle ore 22.00; durante la passeggiata si potranno ascoltare i versi di alcuni animali notturni e forse avvistarne alcuni.

Si consiglia di: utilizzare un abbigliamento scuro e a strati (a cipolla, fatto di indumenti più leggeri e più pesanti da indossare o togliere a seconda della temperatura), considerando anche che potrebbe fare freddo; utilizzare scarpe da trekking o comunque comode (eventualmente da ginnastica); portare uno zainetto contenente torce elettriche (se in possesso), almeno mezzo litro d'acqua a persona, un maglione ed un impermeabile.

Ogni partecipante potrà preparare e portare qualche cibaria da condividere con gli altri alla fine dell'evento.

Per qualsiasi informazione contattare il presidente Paolo Belfiore al cellulare 3381736878.

dal blog di Natura Viva

giovedì 22 settembre 2011

Vergognoso, ancora una volta

Di nuovo un arresto negato, quello di Milanese. E allora, per dirla con la ironia del Marchese del Grillo, la casta ci ha di nuovo buttato in faccia la sua impunità!

venerdì 16 settembre 2011

Sfogo - 2

1) Migliaia di auto in fila, un cielo terso ke si comincia a tingere di foskia grigia. Una makkina a testa. Non è la SalernoReggioCalabria: è corso Garibaldi a Portici direzione Napoli; è corso Vittorio Emanuele a Torre del Greco, direzione Napoli; è Corso Resina e via Marittima ad Ercolano, direzione Napoli. Non alle 11 di mattina o alle 18 il pomeriggio. Sto parlando delle 7 di mattina. Già, perkè da quando l'EAV ha cessato di finanziare i trasporti pubblici in Campania, la Circumvesuviana ha ridotto del 40% le sue corse giornaliere, posticipando di un'ora la partenza del primo treno per Napoli. Un'ora è fatale. Imputtani tutto il traffico della periferia, se costringi i pendolari a prendere l'auto. Rendi irrespirabile l'aria per pedoni e ciclisti. Non è possibile. Anzi no, sta già succedendo.
2) Treni superveloci, più convenienti di un'aereo. E già, perkè se dovessi andare a Milano con l'aereo, atterrerei a Malpensa o Linate, un'ora di tax o di pullman dal capoluogo. Perdendo tempo per il check-in e per il check-out. E inquinerei l'aria in maniera vergognosa. Il treno, invece, arriva al centro città: scendo e sono già pronto per l'aperitivo...Certo i costi non sono da intercity, ma una volta si può fare. Per Roma, la FrecciaRossa è stata una manna per i pendolari. Napoli-Roma in un'ora. Non riesci nemmeno a leggere un'articolo di Feltri, in un'ora. Già sei arrivato a Termini. Scendi, lavori, finisci di lavorare, e sei di nuovo in treno. Pronto a tornare al focolare. Un abbonamento costoso, chiaro: € 350,00 non sono poki. Ma se considero i prezzi per fittarmi una stanza nella capitale, e sommo i costi dei treni per scendere anke solo una volta ogni 15 giorni, beh mi conviene l'abbonamento. Stiamo parlando di servizio pubblico, chiarisco. Espletato da una azienda privata, di proprietà dello Stato (FS). Un paradosso, ma funziona così. Un'azienda privata ke sul progetto TAV ci ha speso miliardi di euro, molti di più di quelli ke erano previsti in partenza. E ke ora con un gioco meskino e sporco, sta cercando di far viaggiare solo con questi treni gli italiani. E già perkè gli intercity e i regionali, ormai stanno scomparendo. Gli IC per Roma costano circa 25 euro e ci impiegano 2 ore e mezza. I regionali costano 10 euro, e ci impiegano 3 ore! Quindi, la strategia è kiara: fare profitto come un'azienda privata, abbandonando il concetto di welfare e stato sociale. Se non hai soldi, fanculo in un regionale. Se arrivi, arrivi. Cosa dici? Paghi anke tu le tasse? Fessakkiotto! Fai come gli altri! Beh, il bello non è ancora arrivato: dal prossimo mese, le FS stanno minacciando un aumento dell'abbonamento mensile della TAV per Roma di oltre 100 euro (costo complessivo intorno ai 450 euro). Una riduzione dello spazio destinato agli abbonati (si parla di una carrozza sola o 2 al max a treno) con la solita guerra tra poveri per accaparrarsi un diritto. Giocando sulla necessità dei lavoratori di spostarsi e contemporaneamente gestire e occuparsi della famiglia e della propria vita lontana dall'ufficio. Minkioni al potere ke si riempiono la bocca della più meskina e ipocrita bigotteria vaticana "I valori della famiglia", "L'importanza di una moglie, un marito, di figli" e ke poi se ne sbattono dei servizi elementari per le famiglie: zero lavoro, zero trasporti...zero in pagella.
Vi consiglio di andare sul sito pendolari.org , dal quale sta partendo qualke iniziativa per farsi sentire.

giovedì 15 settembre 2011

Liquore al finocchietto

Naturalmente, finocchietto selvatico del Vesuvio doc!!!!
Dunque, l'anno scorso più o meno usai questa "ricetta":
1/2 lt di alcool puro;
una manciata di semi di finocchietto selvatico del Vesuvio doc;
una manciata di foglie di finocchietto selvatico del Vesuvio doc;
1/2 lt di acqua;
350/400 gr di zucchero di canna Picaflor di Altromercato.

Ho schiacciato i semi di finocchietto con un mattarello e li ho riposti nel fondo di un barattolo di vetro. Naturalmente non credo ci sia una quantità minima o massima: più gustoso lo vuoi, più finocchietto ci devi mettere. Diciamo che io mi sono regolato ad occhio (e a profumo). Schiacciando i semini, questi "scaricano" più sapore nell'alcool. Quindi ho versato l'alcool nel contenitore, l'ho chiuso ermeticamente, e l'ho lasciato al buio della credenza per un paio di settimane. Dopo di che, ho fatto uno sciroppo facendo bollire acqua e sciogliendoci dentro lo zucchero. L'ho fatto raffreddare e l'ho versato nell'alcool. Nel versare lo sciroppo, si può filtrarlo con un panno di cotone, in modo da non far formare grumi di zucchero. Un altro filtraggio lo si può fare quando si versa il liquore nelle bottiglie. Più filtraggi si fanno, più il colore e la trasparenza migliorano. Ma non privilegiando l'estetica, personalmente lo filtro solo una volta. Mettete il liquore nel frigo o nel freezer, e gustatelo dopo pranzo o dopo cena. Ottimo per digerire!

mercoledì 14 settembre 2011

Torre del Greco, ordine del Comune: "Giù gli abusi edilizi del sindaco Ciro Borriello"

''Provvedere immediatamente alla demolizione delle opere abusive e alla rimessa in pristino della stato originario dei luoghi''. E' la richiesta ricevuta attraverso un'ordinanza firmata dal dirigente comunale del settore Antiabusivismo edilizio dal sindaco di Torre del Greco (Napoli), Ciro Borriello. Non si tratta pero' di uno dei tanti interventi contro il ''mattone selvaggio'' effettuati in citta' dalla polizia municipale e portati a conoscenza del primo cittadino. Stavolta Ciro Borriello, ma anche la mamma e per altri interventi fratello e sorella, sono stati chiamati in causa in qualita' di ''proprietari e committenti'' degli interventi realizzati senza autorizzazioni in via Del Monte, dove il sindaco di Torre del Greco e i suoi familiari abitano.
Nell'ordinanza firmata dall'architetto Giovanni Falanga vengono presi in considerazione quattro ''cespiti di proprieta' di Ciro Borriello'': un ''appartamento posto al piano terra di un fabbricato di vecchia costruzione oggetto di licenza edilizia del 1972'' una ''cantinola posta al piano seminterrato del vecchio fabbricato'', un ''locale studio posto al piano seminterrato'' e una ''tavernetta con annesso gazebo posti nell'area di pertinenza del fabbricato antistante l'accesso dell'appartamento''.
''Dal confronto dello stato dei luoghi - si legge ancora nell'ordinanza - con gli atti presenti in ufficio e' stata accertata la realizzazione delle seguenti opere: in riferimento all'appartamento e' stato realizzato, senza alcuna autorizzazione e/o permessi a costruire, un ampliamento all'unita' abitativa al piano terra, tramite la realizzazione di un varco, nella muratura perimetrale. L'ampliamento, adibito a cucina e cameretta, occupa una superficie di circa 70 mq e presenta una altezza media interna di circa 2,50 metri''.
Altre variazioni sarebbero state apportate all'appartamento. ''In riferimento alla cantinola l'accesso non avviene piu' dalla vecchia scala, attualmente demolita, ma da un passaggio ricavato dallo sbancamento del terreno attiguo la cui copertura risulta costituita da un solaio in latero-cemento. Tale opera, completamente abusiva, risulta interrata lungo il lato Vesuvio e seminterrata lungo il lato Napoli, completa di tre vani luce''.
Per il locale studio ''bisogna specificare che e' presente presso l'ufficio Edilizia privata un permesso a costruire per frazionamento e mutamento di destinazione d'uso da deposito ad ufficio di parte del locale seminterrato (tre vani dei quattro del piano cantinola). Confrontando lo stato dei luoghi con i grafici presenti nel fascicolo del permesso a costruire non si evincono difformita'. In riferimento alla tavernetta con annesso gazebo tali opere sono oggetto di istanza di condono edilizio''.
Per alcuni di questi abusi e' stata presentata una domanda di condono nel 1990.
''Inoltre - scrive il dirigente nell'ordinanza - e' stato costatato, sullo stralcio aereofotogrammetrico datato 2004-2005, la presenza dell'ampliamento dell'appartamento posto al piano terra oltre che della presenza del gazebo e della tavernetta. Dai sopralluoghi effettuati e' stata accertata anche la realizzazione, senza autorizzazione, del muro di confine che divide la proprieta' dei signori Borriello Giuseppe e Borriello Carmela Antonietta (fratello e sorella del sindaco) con la proprieta' di Borriello Ciro''.
da Metropolisweb.it

martedì 13 settembre 2011

SOTTO LA CENERE DEL SOMMA

Continuiamo a trattare l’argomento degli incendi boschivi, già accantonato come l’ultimo dei fenomeni stagionali, con la speranza che fumo e fiamme non diventino routine anche a monte di Partenope.
Il 2011 è stato dichiarato anno internazionale delle foreste e manco a farlo apposta, proprio in quest’occasione, i preziosi boschi del Somma vanno a farsi letteralmente friggere e come ormai non accadeva da anni.
L’accerchiamento del fuoco è iniziato, come d’abitudine in quel di Torre del Greco, che chissà per quale strano caso del destino, è uno dei pochi comuni che prevede un indennizzo per i “volontari” che intervengono nell’opera di spegnimento. Le fiamme poi hanno, via-via, toccato Ercolano, Somma, Terzigno e lambito i comuni di Pollena e San Sebastiano. Qual è stato il risultato? La progressiva distruzione del prezioso habitat vesuviano; castagni, lecci, pini, ma in alcuni casi anche alberi da frutta e vigneti, quelli che hanno reso famosa la zona. Il caso più eclatante è stato quello che per quattro giorni ha visto bruciare i boschi lungo il sentiero cosiddetto della Castelluccia e che ha colpito duramente anche il prezioso bosco del Molaro, di proprietà dell’Ente Parco.
Siamo saliti, una settimana dopo l’evento, per renderci conto della situazione e abbiamo notato che l’andamento dell’incendio, pur allargandosi in più punti e proveniente dal versante dell’alveo Molaro, a settentrione della Caldera, segue stranamente il percorso del sentiero della Castelluccia, che come abbiamo già in passato accennato era un utile passaggio per raggiungere il Somma. Chi pensa al male fa peccato, diceva qualcuno ma è anche risaputo che spesso c’azzecca. E lungi dall’essere presuntuosi, riteniamo, in assenza dei dati definitivi delle indagini del Corpo Forestale dello Stato, che l’idea che qualcuno abbia appiccato l’incendio o l’abbia, per così dire, alimentato a suo piacimento, non sia del tutto peregrina.
Sta di fatto che, il sentiero, fino a quel momento impraticabile, è adesso in buona parte percorribile. Purtroppo per loro (si fa per dire!), le fiamme hanno risparmiato sterpi, rovi e cannucce che ostruiscono ancora la sua parte più alta, quindi stiamo ancora attenti, perché non si può mai sapere! Inoltre tutte le palizzate che fungevano da parapetto sul punto più alto e panoramico del sentiero, così come le altre opere di contenimento dei vari dislivelli sono andate carbonizzate, con grave pericolo per la stabilità dei costoni.
Tutto ciò non ostacolerà però, anzi agevolerà, chi come d’abitudine percorre quei luoghi a cavallo, va per funghi, va a caccia di frodo o cattura cardellini, lucrando spesso su tali attività e tutti coloro che vedono ancora la campagna circostante come luogo di discarica e feudo personale.

di Ciro Teodonno - da ilmediano.it

lunedì 12 settembre 2011

In fiamme noto ristorante a Torre del Greco Proprietario ritenuto vicino a clan

NAPOLI - Un incendio, stamattina, ha completamente distrutto un ristorante di Torre del Greco, in provincia di Napoli: il proprietario, un 47enne già noto alle forze dell'ordine, è ritenuto vicino al clan Falanga. Le fiamme, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, sono scoppiate poco dopo le cinque, in via Calastro : lo stabile è andato completamente distrutto, danni anche alle abitazioni del piano superiore. Il locale è stato sequestrato; indagini sono in corso per stabilire la natura dell'incendio.

L'incendio ha colpito il locale «Luna rossa», noto lounge-bar posto nella zona adiacente il porto di Torre del Greco (Napoli). Le fiamme si sarebbero sviluppaInserisci linkte, secondo la prima ricostruzione fatta dai carabinieri della locale compagnia guidati dal capitano Pierluigi Buonuomo, poco dopo le 5. Nel corso degli accertamenti non sarebbero state trovate tracce nè di liquido infiammabile nè di polvere pirica riconducibile ad un ordigno.

Sempre secondo quanto rilevato dagli inquirenti il quadro elettrico dell'attività non risultava completamente spento. Non sono stati rivelati nemmeno segni di effrazione a porte e finestre, il che avvalorerebbe la tesi della causa accidentale, anche se i carabinieri non escludono altre piste, tra le quali quella legate alle estorsioni o del pagamento dell'assicurazione.

Il proprietario del locale, già noto alle forze dell'ordine e in passato arrestato nell'ambito di un'operazione contro il clan Falanga, operante nella città vesuviana, ascoltato in mattinata dagli inquirenti, ha escluso di avere mai ricevuto richieste di natura estorsiva.
Domenica 11 Settembre 2011 - da ilmattino.it

venerdì 9 settembre 2011

Ma il giro di Padania che male vi fa?

Io - sia chiaro - i leghisti non li sopporto. Non li sopporto quando promettono mari e monti e federalismi, e non ottengono niente, e fanno finta di niente. Non li sopporto quando si inventano lì per lì obiettivi di scorta, contentini da mostrare agli elettori che evidentemente prendono per fessi: i ministeri a Monza, ma per favore. Non li sopporto se fanno i barricaderi, quando la verità è che non sono mai riusciti nemmeno a organizzare una marcia sul Po come si deve. Non li sopporto quando minacciano di tirar fuori i fucili: ma ce li mostrassero davvero 'sti fucili un giorno o l'altro, poi ridiamo. Non li sopporto quando cercano di cavalcare l'ondata antislamica facendo i cattolici, e dieci anni fa si sposavano col rito celtico. Non li sopporto quando promettono di risolvere il problema dei barconi prendendoli a cannonate, e questa promessa criminale è forse l'unica che hanno mantenuto. Non sopporto un ministro che lascia un paio di motovedette a pattugliare un braccio di mare che pullula di profughi: si chiama concorso in strage. Non li sopporto quando succhiano soldi dallo Stato per riempire edifici pubblici di Soli delle Alpi, o per piantare quei ridicoli cartelli coi nomi dei comuni in dialetto, e io pago. Non li sopporto per centinaia di altri motivi che in questo pezzo non ci stanno.

Ma se decidono di organizzare una gara ciclistica, e se la pagano loro, con gli sponsor e tutto quanto, beh, io non capisco cosa ci sia da eccepire. Anzi. Se da qui in poi Renzo Bossi e famiglia si limitassero a organizzare soltanto gare ciclistiche, tornei di calcio tra nazioni inesistenti, paraolimpiadi, concorsi di bellezza, sabba nei boschi, io francamente sarei molto contento e sollevato, magari andrei anche a sentirmi qualche concerto di cornamuse al festival di cultura celtica. Purché non succhino altri soldi al pubblico erario, come quando presero i miei soldi per pagare i figuranti rumeni di quel Barbarossa che persino la Rai di Mazza ha pena a programmare.

Siamo in un periodo difficile, e lo sappiamo. Crisi economica, governo delegittimato eccetera. In mezzo a tutto questo è successo che Ferrero, segretario di ciò che resta del Partito della Rifondazione Comunista, abbia sentito l'urgenza di denunciare a Napolitano l'incostituzionalità del Giro di Padania. Come se i padri costituzionali avessero perso tempo a inserire nella Carta una tabella con le manifestazioni sportive ammissibili e quelle che invece proprio no. Secondo Ferrero il Giro sarebbe incostituzionale perché costituirebbe un atto di propaganda politica, e nella Costituzione di Ferrero (che deve avere parecchie pagine in più della mia) fare propaganda politica organizzando una gara in bicicletta è pro-i-bi-to. Invece mandare i propri attivisti a disturbare le gare altrui è ok.

Del resto è così facile. Il ciclismo è sempre stato lo sport con meno barriere tra concorrenti e pubblico. Bastano poche squadre di disturbatori per mandare all'ospedale un ciclista, o un tifoso o un carabiniere, e far parlare di sé i telegiornali. Minima spesa, massima resa. Certo, con la stessa logica bisognerebbe denunciare anche l'incostituzionalità del Giro delle Fiandre, o della Freccia Vallone, o del Giro dei Paesi Baschi, e chissà di quante altre competizioni associate a entità geografiche non nazionali. Tempo al tempo, per adesso è fondamentale che Ferrero possa ribadire che “la Padania non esiste”. Buffo, l'anno scorso in questi giorni lo diceva Gianfranco Fini. E nella sua bocca suonava lievemente autoritario, il classico tic dell'uomo d'ordine che nega l'evidenza quando non si adatta al suo sistema. È davvero triste che Ferrero ripeta la stessa cosa.

Che senso ha dire che la Padania "non esiste"? Le nazioni sono concetti astratti, e qualsiasi concetto astratto esiste una volta nominato. Insomma è un incantesimo, la Padania: essa esiste un po' di più ogni volta che la si nomina, e non ha nessuna importanza che la frase sia negativa. Ogni volta che qualche leader afferma che “La Padania non esiste”, i suoi confini diventano più nitidi. Proprio perché è una parola potenzialmente pericolosa, bisogna guardarsi dal farne un tabù. L'ultima cosa da fare con le parole pericolose è proibirle. Occorre disinnescarle. La Padania esiste, è sempre esistita: è un comodo sinonimo del più tradizionale Val Padana. La usava Gianni Brera quarant'anni fa, senza nessuna velleità separatista; la usò nel 1975 Guido Fanti, presidente comunista della Regione Emilia-Romagna, per proporre un coordinamento tra le regioni intorno al Po. Hanno cominciato a usarla i leghisti, relativamente tardi, e probabilmente si deve a loro lo slittamento dell'accento (prima si pronunciava Padanìa, ma forse non era gradita la rima con Albanìa o Romanìa).

La Padanìa è un'espressione geografica: è una valle sconsolatamente piatta, circondata da due catene montuose tra le più alte d'Europa. Se si eccettua la brevissima parentesi napoleonica, non è mai stata una nazione unitaria. È una delle macroregioni di cui è composta l'Italia: esiste tanto quanto il Mezzogiorno. Vi si può senz'altro disputare un giro in bicicletta, così come si corre ogni anno il giro di Lombardia o il Giro di Sicilia senza che la Corte Costituzionale abbia nulla da eccepire. Con buona pace di Ferrero e compagni, a cui in questi giorni argomenti più seri non dovrebbero mancare. Grazie comunque, perché spaccandogli il giochino (uno dei pochi innocui che avevano a portata di mano), mi avete ricordato un'altra cosa che non sopporto dei leghisti: il vittimismo.
http://leonardo.blogspot.com/
da unita.it

Sfogo

Trasporti in collasso, sanità in crisi, scuole in fibrillazione, lavoro poco, inquinamento quanto ne vuoi, classe politica affaristica/criminale, illegalità palesi nella gestione della cosa pubblica, non curanza dei beni comuni...mi piacerebbe sapere le mie addizionali comunale e regionale (tra le più alte d'Italia) dove vanno a finire. Ma ke mmaronn. Qui in Campania, qui in provincia di Napoli, "welfare: non pervenuto".
Iniziare a occuparci noi stessi, senza delega, della cosa pubblica. A cominciare dai giardini pubblici, fino al trasporto condiviso, alla coesione sociale.
Ce la possiamo fare.

giovedì 8 settembre 2011

Sempre (o quasi)

Sempre o quasi,

mi accorgo di sbagliare

o così mi pare.

Sempre o quasi,

mi sento in difetto con gli altri

o almeno così mi sento.

Sempre o quasi,

non ti dirò mai "sempre" o "mai"

e lo appena detto.

Sempre o quasi,

provo a fare tutto

e faccio poco o niente.

Sempre o quasi,

perché il dubbio mi rende libero

la certezza mi fa paura e ipocrisia.

mercoledì 7 settembre 2011

Un contratto per Virna Bello da "Campania Navigando", controllata dal Tesoro. La trentenne fu ospite del premier in Sardegna

Un contratto con la società pubblica "Campania Navigando". La prima notizia è che un'altra bionda fan del premier, già frequentatrice di Villa Certosa, Virna Bello, trova (di nuovo) lavoro. La seconda è che l'"acquisto" non piace per niente ai vertici di "Italia Navigando", controllata dal Tesoro, che si impegna a far saltare tutto.

Proprio nei giorni in cui, tra le Procure di Napoli e di Bari, riecheggiano le manovre di presunti ricattatori pronti a "mettere in ginocchio" il presidente del Consiglio, riaffiora un nuovo imbarazzante caso di papi girl beneficiata con un posto nelle strutture pubbliche.

Una storia che esplode mettendo l'una contro l'altra due società: "Campania Navigando", che si occupa della realizzazione e della sistemazione dei porticcioli campani (dopo quello di Procida, vanno realizzati ancora i lavori di Portici e di Torre Annunziata), e che un tempo era partecipata dalla Regione Campania, contro la società-madre "Italia Navigando", che ha assorbito l'organismo locale e che è controllata, a sua volta, attraverso Invitalia, dal Ministero del Tesoro.

A creare dissidi, è stata la scoperta che nella struttura napoletana (sede, in via Cisterna dell'Olio), lavori l'appariscente Virna Bello, oggi trentenne e riservata signora, già componente del trio napoletano delle ammiratrici del Cavaliere, insieme con Francesca Pascale ed Emanuela Romano, anch'esse premiate - dopo la partecipazioni alle riunioni con il presidente del Consiglio, in Sardegna - con posti nei Palazzi.

A volere Virna Bello come dipendente di "Campania Navigando" è stato Nicola Turco, amministratore della ex società regionale, e già presidente di "Alleanza di Popolo", e animatore di quella lista che nel 2010 decretò il trionfo elettorale di un "impresentabile", l'inquisito consigliere regionale Roberto Conte: 10mila voti che tanto imbarazzo crearono all'allora neo governatore Stefano Caldoro. Il contratto alla Bello sarebbe stato scoperto durante la recente trasferta a Napoli del presidente nazionale di "Italia Navigando", Ernesto Abaterusso. "Chi è quella signora?", chiede il vertice della società. Che si interroga anche su un altro contatto che riguarda un giovane avvocato. A qualche giorno di distanza dalle risposte, Abaterusso (ex parlamentare pugliese del Pds) si dimette dal ruolo di rappresentante di "Italia Navigando" nel Cda di "Campania Navigando" apposta per far decadere Turco.

Ma lo stesso Nicola Turco, interpellato da Repubblica, la spiega invece così: "Me ne sono andato a fine luglio da Campania Navigando. Non ne voglio più sapere niente. Diciamo la verità, non si poteva decidere nulla, non si andava avanti, ormai era un piatto vuoto... Io che ho portato tanto sostegno alle recenti elezioni regionali e provinciali, sono stato trattato malissimo dal partito".

Scusi, perché ha assunto Virna Bello: in base a quale curriculum o segnalazione? "Ma su, non facciamo polemiche - replica Turco - Anche la Bello se n'è andata". La Bello, invece, contattata poco dopo, risponde a Repubblica più cautamente. "Non vorrei apparire scortese, capisco le domande della stampa: tuttavia non ho dichiarazioni da rilasciare sulla mia attività. Punto". Non esclude, comunque, di essere ancora in rapporti di lavoro con la società pubblica.

È un ritorno, il suo. La Bello, infatti, già assessore comunale a Torre del Greco per 10 mesi, fino a qualche anno fa aveva scelto come nomignolo pubblico quello di "braciolona", "anche per avvicinare meglio i giovani al linguaggio degli amministratori under 30".

In più, a differenza di altre, non aveva mai nascosto di essere stata ospite tra il 2006 e il 2007 delle riunioni a Villa Certosa, nella residenza sarda del premier. Una foto, appartenente al pacchetto di immagini sulle estati del premier che tanto clamore provocò nel giugno 2009, immortalava lei e le altre allo scalo di Olbia. Il gruppetto di spensierate provenienti da Capodichino era composto anche da Francesca Pascale, che oggi è consigliere provinciale, e da Emanuela Romano, prima imposta come assessore comunale a Castellammare di Stabia, nella giunta di Luigi Bobbio, e successivamente sistemata al Corecom Campania, e solo poco fa finita sotto inchiesta per false dichiarazioni. La Romano, infatti, aveva affermato di non ricoprire cariche pubbliche mentre ancora sedeva nella giunta stabiese. Di qui, l'inchiesta e l'obbligo di rimuoverla. Ma la Regione non ha ancora provveduto. Strade diverse di papi girl. Ma un comune denominatore: il riparo nei pubblici palazzi.

da repubblica.it

Terra devastata: l’ultimo dossier shock dell’Arpac

CAMPANIA Oltre 2 milioni e 700mila metri quadri di territorio contaminato. Su 2.551 siti «potenzialmente inquinati» soltanto cinque sono stati bonificati. Un disastro senza fine.

L'ultimo dossier in termini temporali è dell’Arpac. Una radiografia puntuale, presentata alla commissione Ecomafie della Regione Campania, presieduta dal consigliere Antonio Amato, nel luglio scorso. Nel report vengono individuate sette macro zone: «Nelle aree vaste - scrive l’Arpac - i dati esistenti inducono a ritenere che la situazione ambientale sia particolarmente compromessa, a causa della presenza contemporanea, in porzioni di territorio relativamente limitate, di più siti inquinati e/o potenzialmente inquinati».

Ogni area vasta presenta una scheda con il dettaglio dei siti, la presenza di inquinanti, lo stato degli interventi. Due si trovano proprio nel casertano. La prima area è Maruzzella. Buchi della camorra, imprenditoria collusa e assenza di controlli. In questo caso i siti censiti hanno avuto tutti gestione pubblica (consorzi o partecipate) o della Fibe Spa, la società di Impregilo che avrebbe dovuto realizzare il ciclo di gestione dei rifiuti in Campania. Ci sono ammassati circa 2 milioni e 900mila tonnellate di rifiuti. In uno dei siti monitorati, nelle acque sotterranee si rilevano superamenti dei livelli di arsenico, ferro, manganese, idrocarburi, piombo così come nelle acque di falda: ferro e arsenico. L’altra area contaminata è quella di Lo Uttaro, con 8 siti tra discariche e sversatoi, dove è stato rilevato il superamento nelle acque di falda dei limiti di ferro, manganese, arsenico, fluoruri, dicloreratano, solfati. Nel dossier si evidenzia lo stato di avanzamento degli interventi dei siti “contaminati”, censiti nel 2005.

Allora ne erano stati già individuati 2.551 «potenzialmente inquinati» ma solo su 519 (il 20 per cento) si registra, a settembre 2010, un avanzamento dell’iter procedurale. Su questi 519, 67 sono risultati non contaminati, i bonificati sono 5, quelli in corso di bonifica 3. Per intervenire servono risorse: «L’anagrafe e il censimento dei siti inquinati in regione - denuncia Antonio Amato, presidente della commissione Ecomafie della Campania -, restituiscono una situazione drammatica e realisticamente, sarebbero necessarie oltre 4 Finanziarie dello Stato per realizzare una bonifica completa». L’ultima discarica abusiva scoperta grazie alle rivelazioni di Vargas, con rifiuti di ogni genere interrati, si aggiunge all’enorme distesa di terra contaminata in Campania. Il rapporto dell’Arpac calcola oltre 2 milioni e 700mila metri quadri di territorio devastati e oltre 17 milioni e 400mila metri cubi di rifiuti stimati. Dati che si riferiscono solo alle aree conosciute, ma basta un pentito per scoprire nuovi inferni.

Da Terra di Nello Trocchia

da comitatocittadinoboscotrecase

martedì 6 settembre 2011

Bici gratis in metrò e funicolare

A partire da martedì 6 settembre, in funicolare e in metrò la bici non paga. Come già in vigore tutti i giorni per Linea 6, i clienti con bicicletta al seguito non dovranno pagare il ticket aggiuntivo e come da regolamento potranno imbarcarla sulle funicolari tutti i giorni della settimana, mentre su Linea 1 soltanto il sabato e la domenica.
L’iniziativa arriva in occasione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile in programma dal 16 al 22 settembre. Obiettivo, spiega Alberto Ramaglia, neo Amministratore Unico Metronapoli, incentivare sempre più l’uso dei mezzi di trasporto alternativi e favorirne la piena integrazione con quelli di trasporto pubblico su ferro per liberare la città da smog e traffico.
L’iniziativa costituisce una risposta concreta alla crescente domanda di mobilità dei cittadini e un risultato tangibile del dialogo costruito in questi anni con le Associazioni ambientaliste e degli utenti.
DAL SITO DI METRONAPOLI

A questo articolo, però, aggiungo una mia riflessione che giro anche a MetroNapoli:
Salve, mi chiamo Luciano Palomba e sono un ciclista "urbano" di Torre del Greco. Ho letto l'iniziativa delle Metro di Napoli e della Funiculare accessibili e gratis e la trovo ottima. Ma vorrei esporvi una mia riflessione da "viaggiatore". Trovo difficoltà a prendere il treno "metropolitano" da Torre del Greco a Napoli delle FS, poichè l'imbarco con la bici è frustrante. Per due motivi, soprattutto:
1) su tale treno è in vigore il biglietto UNICO CAMPANIA; ma per le bici, questo è da integrare con un biglietto delle FS di € 3,50. Questo biglietto non è acquistabile nè in edicola (dove sono reperibili quelli UNICO) nè on line sul sito delle FS. Nè tantomeno nelle agenzie di viaggi. Sono acquistabili solo presso le stazioni FS. Ma la stazione di Torre del Greco non ha da anni una biglietteria; Ercolano non ha da sempre una stazione; Portici ce l'ha, ma ha una biglietteria che funziona solo la mattina (se non erro dalle 9.00 alle 13). Che per uno che lavora è un bel guaio.
2) le carrozze del suddetto treno non contemplano affatto l'uso della bici: non ci sono nè carrozze dedicate nè spazio in coda o tra i vagoni necessario. E il disagio è così avvertibile non solo da parte del ciclista, ma anche del semplice utente che non riesce a scendere o a passare a causa della bici.
Soluzione proposta:
1) acquisto biglietto di uguale prezzo (es. fasce superiori di unico) per integrare la bici, in modo da non dover essere soggetto a biglietterie fantasma;
2) prevedere almeno un paio di aggancio bici in coda o in testa treno, un piccolo spazio che se richiesto venga occupato esclusivamente dalle bici, in modo sicuro e non ingombrante.
Mi piacerebbe se la Vs azienda prendesse in considerazione tali riflessioni che vengono non solo dal sottoscritto ma da un massa di ciclisti urbani che ogni giorno combatte con automobilisti e motociclisti irrispettosi e menefreghisti, e non vorrebbe lottare anche contro chi, attraverso i trasporti pubblici, dovrebbe aiutarci a rendere la mobilità più sostenibile e l'aria più respirabile.
cordiali saluti
luciano palomba
ciclista "urbano"

venerdì 2 settembre 2011

Torre del...Balsamo - 2

Fosse un campionato di calcio, non ci sarebbero dubbi: squadra che vince, non si cambia. Un motto che il sindaco Ciro Borriello - vecchia gloria della nazionale parlamentari - ha, evidentemente, deciso di applicare per la gestione dei servizi di igiene urbana in città. Con buona pace degli appalti già aggiudicati e delle norme fino a oggi in vigore. Ostacoli che non hanno impedito all’ex deputato di Forza Italia di procedere - in attesa del consiglio comunale del 6 settembre che dovrebbe dare il via libera a un nuovo bando Nu della durata di 5 anni - all’ennesima proroga per la ditta Fratelli Balsamo fino al prossimo 30 settembre.

Un provvedimento che allunga l’interregno della “ditta di casa”, subentrata alla Bulton di Belluno che aveva vinto la gara nel 2010. Una storia che si è ripetuta nel 2011, con l’aggiudicazione del nuovo appalto per i servizi Nu alla Eco Ego di Roma: un’aggiudicazione arrivata al termine di un tira & molla che aveva scatenato forti polemiche politiche e attirato l’attenzione dei carabinieri del Noe di Napoli, ma che – a partire dal 31 luglio – avrebbe dovuto garantire alla società di igiene urbana vincitrice della gara da sei milioni e mezzo di euro la gestione dell’affare rifiuti a Torre del Greco fino al 31 dicembre 2011. Invece, il feeling tra i Fratelli Balsamo e il sindaco Ciro Borriello non si è spezzato: l’azienda di viale Europa ha presentato ricorso al Tar Campania per annullare il provvedimento firmato dall’avvocato Antonino Salvini che assegna l’appalto alla Eco Ego, trascinando la questione davanti ai giudizi del tribunale amministrativo regionale di Napoli.

Così, in attesa del verdetto, il primo cittadino del Pdl ha deciso di percorrere la solita strada, in direzione di Leopardi: prima di partire per le ferie, infatti, Ciro Borriello aveva firmato una nuova proroga per “obbligare” i Fratelli Balsamo - pronti a ribadire la propria indisponibilità alla prosecuzione del servizio di igiene urbana in quanto non remunerativo - a provvedere alla pulizia delle strade di Torre del Greco fino al 31 agosto (agli stessi prezzi del contratto stipulato il 30 novembre del 2010) e al rientro dalle ferie il primo cittadino ha firmato un analogo provvedimento, allungando la saga infinita al 30 settembre. Perché in fondo pallone & rifiuti possono avere un comune denominatore: squadra che vince, non si cambia.

di Alberto Dortucci - metropolisweb