domenica 17 aprile 2011

La discarica Hi-Tech



Facciamo colazione in veranda. I tizi della guest-house sono sorpresi, ma non ce lo vietano. Mangiamo, oltre alle solite schifezze, banane, pasta d’arachidi, pane (un sacco) e frutta. Prendiamo il Lariam.
Ci mettiamo d’accordo con quelli della guest-house che se hanno bisogno della stanza possono spostarci i bagagli (pare che quella fosse prenotata da tempo).
Andiamo ad Accra e facciamo un giro lunghissimo a piedi. Ci perdiamo un po’, vediamo Indipendence Square, ci svincoliamo dai venditori di artigianato, che sono veramente molesti, per dirigerci ad Ussher Town. Visitiamo Fort Ussher, che è stato una prigione fino a metà degli anni ’90. Cade a pezzi ma è un posto malinconico e interessante. Quel furbo di Jacob non ci aveva portato la prima volta, ma è bastato contrattare un po’ col guardiano per entrare. Corriamo all’appuntamento con Mike, il giornalista con cui abbiamo preso contatto per visitare la discarica, che però si fa aspettare. Mentre lo aspettiamo, una mendicante ci racconta una storia pietosa per farsi dare dei soldi. Cristiano si innervosisce parecchio. Facciamo un giro al Makola Market e mangiamo qualcosina.
Mike arriva con una Mercedes e ci chiama col clacson. L’inizio non è il massimo, ma ci mette poco a farsi perdonare: è una persona in gamba, competente, e con un bel senso dell’umorismo. Parla un inglese estremamente comprensibile. Dice che ha fatto tardi perchè è corso a Tema ad intercettare un container appena arrivato al porto. Ci spiega che il problema esiste da circa 8 anni, e che è iniziato con poco, ma negli ultimi 5 anni è esploso. Alcuni imprenditori locali comprano in buona fede queste attrezzature provenienti dal nord del mondo senza che il funzionamento sia verificato. Trattengono e rivendono quelle funzionanti, e si liberano di quelle rotte, vendendole come attrezzature non testate, a prezzi stracciatissimi. L’acquirente porta il pezzo a casa, e se non funziona lo butta via, tanto il prezzo che ha pagato era bassissimo. C’è un giro di persone che va a raccogliere questi rifiuti per portarli in un posto, Agbogbloshie, che una volta era una laguna bellissima, ma che adesso è una discarica che, solo al ricordo, ci fa venire le lacrime.
Dal sito viaggioinghana.wordpress.com

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