venerdì 29 aprile 2011

Si blocca il server Aruba Fermi milioni di siti italiani

Sono milioni i siti italiani che sono fermi per un problema del server Aruba. Per chi si collega potrebbe sembrare un problema tecnico e un disservizio temporaneo: il dominio del fornitore italiano di servizi di hosting è attualmente irrangiungibile. Ma milioni di siti che si appoggiano alla sua infrastruttura sono bloccati e anche i servizi di posta elettronica a causa di un incidente.

Dalle quattro di stamattina è entrato in azione il sistema di spegnimento dell'erogazione dell'energia a causa di un principio di incendio. Per fortuna le fiamme sono state domate e ora sono in corso le verifiche
di sicurezza per poter far ripartire le macchine. Si tratta del più grande black-out del web in Italia, dato che Aruba è il principale provider di servizi internet.

Per fortuna l'incendio nella zona degli Ups non hacoinvolto le sale dove si trovano i dati del provider.

La notizia è stata diffusa su Twitter, dove la società di Arezzo ha dichiarato che sta "procedendo con la rimozione della polvere prodotta dalla combustione. A seguire verranno effettuati gli interventi di ripristino". Aruba ha aggiunto che sta "privilegiando la sicurezza delle persone", perché "la riaccensione senza dovute verifiche creerebbe un pericolo e causerebbe nuove ricadute".

Aruba dichiara di avere 1,5 milioni di domini mantenuti, 3.000 mq di datacenter e oltre 10.000 server gestiti. Per questo l'incidente avvenuto oggi ha un impatto molto forte sul web. Gli aggiornamenti sono costanti su Twitter a questo link che sembra essere stato messo in piedi al volo dal provider italiano per informare i propri utenti.

da repubblica.it

giovedì 28 aprile 2011

Io non sono daccordo

Io non sono daccordo a bombardare la Libia, nè nessun altro paese del mondo.
Io non sono daccordo a costruire centrali nucleari nel mio paese, ma non perké io sia contro le energie rinnovabili; e neanke perké non voglio ke l'Italia risani il suo debito pubblico. Non le voglio perké sono "non rinnovabili"; perké producono scorie attive per migliaia di anni ke non si sa dove metterle.
Io non sono daccordo a privatizzare l'acqua, perké non vorrò pagare domani anke per respirare o fare cacca.
Io non sono daccordo a basare l'economia del mio paese sull'evasione fiscale.
Io non sono daccordo a mettere il profitto davanti alla mia vita.
Io non sono daccordo con le scelte ke il governo del mio paese sta prendendo, e lo voglio dire. Si metta a verbale.

venerdì 22 aprile 2011

13 buoni motivi per utilizzare la bicicletta

La forte crisi economica che sta caratterizzando questi anni dovrebbe farci riflettere su uno stile di vita alternativo, così come i pesanti cambiamenti climatici ai quali stiamo assistendo. Quindi dopo i nostri consigli su come risparmiare carburante e sugli usi alternativi della bicicletta, ecco ora alcuni validi motivi per utilizzare la bici come mezzo di trasporto.

1) Se a causa della crisi non è facile accedere ad un finanziamento soprattutto per i lavoratori precari: ecco allora che acquistare una nuova bicicletta, magari a rate, sarà sicuramente più facile che ottenere un prestito per la macchina nuova. Ancora più conveniente scegliere una bici usata, ma in questo caso, consigliamo prima dell'acquisto di leggere il nostro articolo su "come acquistare una bicicletta usata";

2) La bicicletta, rispetto all’automobile, ha un impatto ambientale sicuramente minore: minor quantità di materiali per costruirla, minore energia per la sua produzione e costi inferiori per la distribuzione e il trasporto.

3) A differenza dei veicoli a motore, la bicicletta non ha alcun tipo di emissione inquinante. Non consuma carburante, ne olio, né altre sostanze dannose per l’ambiente.

4) L’utilizzo della bicicletta riduce drasticamente l’usura del manto stradale con un conseguente risparmio da parte dei contribuenti per i costi di mantenimento dell’asfalto.

5) Se non si può fare a meno dell’auto, magari per motivi di lavoro, prendete in considerazione l’idea di avere una bicicletta come secondo mezzo di trasporto. Questo vi farà risparmiare ogni anno molti euro. Magari usatela nel weekend per fare delle commissioni che solitamente fate in auto.

6) Pedalare in bicicletta oltre ad essere divertente farà bene alla vostra salute e a quella degli altri. L’attività aerobica vi permetterà, in base al vostro stile di guida e al percorso effettuato, di bruciare fino a 600 calorie l’ora. E’ stato stimato che chi si reca al lavoro in bicicletta può perdere fino a 10 kg senza variare le sue abitudini alimentari.

7) L’uso della bici nelle aree metropolitane permetterebbe un grande risparmio di risorse. Basti pensare che in un posto auto potrebbero essere comodamente posteggiate circa 10 biciclette. I parcheggi per le auto hanno un forte impatto ambientale e un grande dispendio di risorse.

8) Le biciclette non consumano alcun tipo di carburante e se considerate il caro benzina che ha caratterizzato questi ultimi anni, capirete come una cultura delle due ruote potrebbe essere una valida alternativa per una mobilità green e per il vostro portafogli.

9) Andare in bicicletta può essere un modo veloce ed efficiente per spostarsi, spesso più che con un’automobile. Questo soprattutto nelle aree urbane dotate di una buona rete di piste ciclabili. Non c’è emozione migliore di muoversi agilmente mentre gli altri sono fermi in fila paralizzati nella morsa del traffico.

10) Un altro vantaggio derivante dall’uso della bicicletta è il risparmio sulla manutenzione del mezzo. Molte operazioni di routine sono semplici da eseguire e si possono fare anche da soli. E anche se ricorrerete ad un’officina specializzata, o ancora meglio ad una ciclofficina, i costi saranno ben lontani da quelli che dovrete sostenere con un’autovettura.

11) La bicicletta è sicuramente uno dei mezzi di trasporto più economici dell’intero pianeta. Permette di spostarsi agilmente a coloro che non possono sostenere le spese legate all’acquisto o al mantenimento di una macchina.

12) Alcuni studi hanno dimostrato che chi si reca al lavoro in bicicletta è più sano, più produttivo e si assenta meno dal suo posto di chi lo fa in altri modi.

13) Anche se, soprattutto nelle grandi città come Roma e Milano, andare in bici non sia proprio "una passeggiata", recenti studi hanno dimostrato come la bicicletta rappresenti uno tra i migliori anti-stress: farsi una pedalata non solo rilassa ma fa bene anche alla coppia.

Come abbiamo visto ci sono tanti buoni motivi per correre in garage a spolverare la nostra bicicletta e concederci, con l’arrivo delle belle giornate, una bella pedalata all’aria aperta. Noi ne abbiamo trovati 13...voi volete aggiungerne qualcun altro?

Lorenzo De Ritis - greenme.it

giovedì 21 aprile 2011

Torre del Greco. Commissione d’inchiesta per Maresca e Depuratore, gli esiti della prima seduta

Si è tenuta questa mattina la prima seduta della Commissione d’inchiesta istituita, ai sensi dell’art. 8 dello Statuto e dell’art. 42 del Regolamento del Consiglio, per affrontare le questioni relative al ridimensionamento funzionale dell’Ospedale “Maresca” e all’ipotesi di realizzazione di un depuratore per lo smaltimento di sostanze nocive e pericolose in zona Santa Maria La Bruna. La Commissione ha eletto all’unanimità il Consigliere di minoranza Alfonso Ascione quale Presidente e il Consigliere di maggioranza Francesco Castellano quale Vice Presidente. Nel corso della riunione - che si è svolta in un clima di assoluta serenità e piena condivisione degli obiettivi da parte di tutti i componenti - sono stati anche affrontati i principali aspetti di carattere logistico ed organizzativo per assicurare l’efficace ed immediata operatività della Commissione, che si è impegnata a concludere i lavori entro il mese di novembre 2011.

La prossima seduta è stata convocata per lunedì 2 maggio.

“È nostra intenzione raccogliere ed analizzare accuratamente tutta la documentazione prodotta con riferimento alle questioni del Maresca e del depuratore - ha dichiarato il consigliere Alfonso Ascione, firmatario della proposta di istituzione della Commissione, avanzata in Consiglio comunale lo scorso 12 aprile - È doveroso sottolineare che la Commissione non agirà con spirito inquisitorio: il nostro scopo non è quello di alimentare alcuna caccia alle streghe o strumentalizzazioni politiche, ma, in maniera coscienziosa e costruttiva, quello di acquisire dati ed informazioni certe, che possano poi consentirci di adottare tutte le azioni utili ad impedire che prosegua l’opera di ridimensionamento del nosocomio torrese e scongiurare la prospettiva di costruzione del depuratore”.

Rispetto alle due questioni, la Commissione verificherà scrupolosamente atti e procedure adottati dell’Amministrazione comunale e dai vari soggetti della filiera istituzionale, nonché ogni informazione che possa essere utile al perseguimento dello scopo. Sul punto, il consigliere Ascione rivolge inoltre “un appello a tutte le associazioni locali, alle rappresentanze di categoria ed alla società civile in genere, affinché chiunque abbia notizie e/o documentazioni di interesse li porti a conoscenza della Commissione”.

Infine, per evitare eventuali distorsioni informative, la Commissione ha stabilito che l’unico canale autorizzato a veicolare la comunicazione istituzionale delle sue attività è costituito dall’Ufficio Stampa comunale.

da lapilli.eu

domenica 17 aprile 2011

La discarica Hi-Tech



Facciamo colazione in veranda. I tizi della guest-house sono sorpresi, ma non ce lo vietano. Mangiamo, oltre alle solite schifezze, banane, pasta d’arachidi, pane (un sacco) e frutta. Prendiamo il Lariam.
Ci mettiamo d’accordo con quelli della guest-house che se hanno bisogno della stanza possono spostarci i bagagli (pare che quella fosse prenotata da tempo).
Andiamo ad Accra e facciamo un giro lunghissimo a piedi. Ci perdiamo un po’, vediamo Indipendence Square, ci svincoliamo dai venditori di artigianato, che sono veramente molesti, per dirigerci ad Ussher Town. Visitiamo Fort Ussher, che è stato una prigione fino a metà degli anni ’90. Cade a pezzi ma è un posto malinconico e interessante. Quel furbo di Jacob non ci aveva portato la prima volta, ma è bastato contrattare un po’ col guardiano per entrare. Corriamo all’appuntamento con Mike, il giornalista con cui abbiamo preso contatto per visitare la discarica, che però si fa aspettare. Mentre lo aspettiamo, una mendicante ci racconta una storia pietosa per farsi dare dei soldi. Cristiano si innervosisce parecchio. Facciamo un giro al Makola Market e mangiamo qualcosina.
Mike arriva con una Mercedes e ci chiama col clacson. L’inizio non è il massimo, ma ci mette poco a farsi perdonare: è una persona in gamba, competente, e con un bel senso dell’umorismo. Parla un inglese estremamente comprensibile. Dice che ha fatto tardi perchè è corso a Tema ad intercettare un container appena arrivato al porto. Ci spiega che il problema esiste da circa 8 anni, e che è iniziato con poco, ma negli ultimi 5 anni è esploso. Alcuni imprenditori locali comprano in buona fede queste attrezzature provenienti dal nord del mondo senza che il funzionamento sia verificato. Trattengono e rivendono quelle funzionanti, e si liberano di quelle rotte, vendendole come attrezzature non testate, a prezzi stracciatissimi. L’acquirente porta il pezzo a casa, e se non funziona lo butta via, tanto il prezzo che ha pagato era bassissimo. C’è un giro di persone che va a raccogliere questi rifiuti per portarli in un posto, Agbogbloshie, che una volta era una laguna bellissima, ma che adesso è una discarica che, solo al ricordo, ci fa venire le lacrime.
Dal sito viaggioinghana.wordpress.com

venerdì 15 aprile 2011

Futuro per il Parco

Un pò ipocritamente

Non ci ho mai capito un cazzo del conflitto tra Israele e Palestina, mi sono sempre trovato in difficoltà a dire "Ha ragione uno", "Ha torto l'altro". Ma quando uscì questo video risposta di Arrigoni contro Roberto Saviano mi fece impressione la sua convinzione. Nel difendere diritti umani di un popolo ke suo non era. Un apolide. Uno ke ci ha rimesso la vita. Ki ha ragione, non mi interessa. L'unica cosa ke purtroppo conta è ke un altro ragazzo è morto, per combattere il potere. E ipocritamente, solo dopo ke è morto, lo apprezzo.

Torre del Greco, dopo l'esilio il sindaco perde la testa e aggredisce i consiglieri

Non siamo ai livelli della guerra tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente della Camera Gianfranco Fini. Ma il violento scontro tra il sindaco Ciro Borriello e il presidente del consiglio comunale Michele Polese rischia di spezzare definitivamente i fragili equilibri della maggioranza di centrodestra che governa Torre del Greco, la quarta città della Campania. Un’amministrazione comunale alle prese con uno scandalo giudiziario che tiene con il fiato sospeso – in primis – proprio l’ex deputato di Forza Italia, indagato per abuso d’ufficio e soppressione di atto pubblico: un sindaco costretto per 20 giorni al divieto di dimora dalla sua città e che martedì sera avrebbe dovuto festeggiare il suo rientro ufficiale in municipio.
Invece, il consiglio comunale della festa per la fine dell’esilio è finito in rissa. Prima verbale, in aula, dove Ciro Borriello ha pesantemente insultato il capogruppo dell’Udeur Massimo Meo perché “colpevole” di avere sfidato il leader locale del Pdl a dire la verità sullo stato dell’arte per la realizzazione del depuratore dei veleni in località Leopardi. Poi fisica, al chiuso della stanza del primo cittadino, dove il capo della maggioranza ha violentemente aggredito il presidente del consiglio comunale Michele Polese perché “colpevole” di avere sospeso l’indecoroso spettacolo andato in scena a palazzo Baronale. In pochi minuti, insomma, Ciro Borriello - al rientro ufficiale in consiglio comunale dopo la revoca del divieto di dimora per lo scandalo abusivopoli, l’inchiesta sul (presunto) giro di mazzette e favori per coprire le colate di cemento selvaggio all’ombra del Vesuvio - ha perso la testa due volte. Confermando che, in fondo, l’immagine di un sindaco dispotico e prepotente descritto dalla procura di Torre Annunziata non si discosta affatto dalla realtà. Tant’è vero che dopo 40 minuti di tensione e dopo la polemica decisione di Michele Polese di abbandonare l’arena del Comune, il primo cittadino ha praticamente obbligato - a dispetto dei dubbi sulle procedure - il segretario generale Pio Amato e la sua maggioranza a riprendere i lavori: “Non mi faccio mettere sotto ricatto da nessuno, il consiglio comunale deve proseguire”, il diktat destinato a scatenare un nuovo caso politico a Torre del Greco.
D’altronde che sarebbe stata una seduta particolarmente delicata - l’assemblea era chiamata a esaminare le richieste di commissioni d’inchiesta interna invocate dall’opposizione sulla vicenda abusivopoli, sulla realizzazione dell’ecomostro a Leopardi e sui tagli all’ospedale Maresca - era già noto alla vigilia.
Ma che si potesse scadere dalle accuse di “sciacallaggio politico” lanciate dai banchi della maggioranza da Francesco Mirabella (Pdl) e dalle accuse di “iniziative strumentali” evidenziate dal capogruppo Pdl Ciro Accardo agli insulti e alle mani era difficile prevedere. L’ex deputato di Forza Italia è letteralmente esploso dopo un’accorata arringa del capogruppo dell’Udeur: “Sindaco, abbia il coraggio di ripetere in pubblico - le parole dell’avvocato Massimo Meo - che la conferenza dei servizi sul depuratore attualmente è aperta”. Una “sfida” che ha trasformato Ciro Borriello in una pentola a pressione. Prima una preoccupante escalation di sinistri borbottii, poi l’incredibile esplosione: “Disonesto, disonesto, disonesto”, l’insulto urlato per tre volte in aula. Un attacco d’ira che ha convinto il presidente del consiglio comunale, dopo i tre inutili richiami all’ordine, a sospendere i lavori. Un ordine che Michele Polese ha rischiato di pagare con l’incolumità fisica: durante il successivo confronto tra le due principali cariche di palazzo Baronale - al chiuso della stanza del sindaco - si è passati dalle parole alle vie di fatto. Solo il provvidenziale intervento di alcuni esponenti della maggioranza ha scongiurato il rischio che la brutale aggressione potesse ulteriormente degenerare.
A quel punto - era appena scoccata l’una di notte - Michele Polese decideva di lasciare il Comune mentre il sindaco all’una e quaranta ordinava la ripresa del consiglio comunale, concluso con la bocciatura della comissione d’inchiesta sulla scandalo abusivopoli e l’ok alla commissione d’inchiesta sul caso depuratore e i tagli all’ospedale Maresca. “Ero stanco e nervoso - la difesa di Ciro Borriello - perché ho dovuto ascoltare accuse ingiuste e false. Il mio ‘disonesto’ era relativo alla strumentalizzazione del caso depuratore da parte dell’avvocato Massimo Meo, non certamente al consigliere comunale. Mi sembrava esagerata la decisione di sospendere i lavori per disordini. Con il presidente del consiglio comunale ho poi avuto un serrato confronto nella mia stanza: mi sono sentito minacciato e ho reagito in malo modo”.
ALBERTO DORTUCCI - metropolisweb.it

giovedì 14 aprile 2011

Cicogne di nuovo nel Parco

Agropoli (Sa). Oltre 120 cicogne sono state avvistate in mattinata nei pressi di Trentova. Poco dopo le 9:35 al passaggio di un elicottero hanno ripreso il volo sostando solo poche ore in località Santa Croce, alle spalle della baia di Trentova, avvenimento davvero insolito in quanto le cicogne durante le migrazioni in genere sostano in areali diversi e più a nord. Dopo la coppia di cicogne che ha nidificato per diversi anni nel Vallo di Diano, dunque questa nuova presenza sul versante marino del Parco.
Erano presenti responsabili dell’Ente Parco e del CTA della Forestale, che hanno protetto la sosta delle cicogne, tenendo a distanza i pochi curiosi che hanno assistito all’evento.

Come Farti a Casa il Dentifricio ed il Colluttorio

Il dentifricio ed il colluttorio possono risultare costosi, e sopratutto non molto sicuri per la nostra salute; quindi perchè non provi a fare da sola dei prodotti di pulizia orale economici, facili da fare ed efficaci?

Ecco alcune ricette:

DENTIFRICIO

Ci sono davvero molte ricette per fare il dentifricio. Eccone alcune:

1. Miscela insieme 1 cucchiaio di bicarbonato di sodio con alcune gocce di olio di Neem, olio Tea Tree e olio di Menta Piperita. Mescola il tutto con abbastanza glicerina o acqua da creare una pasta. Per spazzolarti i denti hai bisogno di usarne una quantità molto piccola (grande come una moneta da 5 centesimi), quindi ti durerà molto tempo.

2. Miscela 1 cucchiaio di bicarbonato di sodio con alcune gocce di olio essenziale di Menta Piperita o Cannella e usalo in polvere. Per addolcirlo, se vuoi puoi aggiungere un pò di xilitolo in polvere, che deriva dalla corteccia della betulla. Infatti viene spesso usato nei dentifrici naturali commerciali.

3. Puoi usare direttamente il bicarbonato per spazzolarti i denti. Più semplice di così…. ;)

4. Mescola 3 parti di bicarbonato con 1 parte di sale marino. Usalo così, oppure aggiungigli l’olio di menta piperita, quello di Neem e/o olio Tea Tree e aggiungi acqua o glicerina per farne una pasta.

5. Ad 1 cucchiaino di bicarbonato, aggiungi 1/4 di cucchiaino di perossido di idrogeno e 1 goccia di olio di Menta Piperita.

L’olio di Neem è un buon aiuto per avere gengive e denti sani, infatti è usato da anni in India per l’igiene orale. Inoltre questo olio ha delle proprietà anti-microbiche e anti-fungine.



COLLUTTORIO

Così come per il dentifricio, ci sono diversi modi in cui puoi fare il colluttorio.

1. Mischia 1/4 di cucchiaino di bicarbonato in un bicchiere d’acqua e aggiungi 1 goccia di olio Tea Tree e 1 goccia di olio di menta piperita.

2. In un bicchiere, miscela parti uguali di acqua e perossido di idrogeno. L’aggiunta dell’olio di Menta Piperita o di Cannella è facoltativo.

3. Prepara un’infusione portando 2 tazze di acqua a bollore e aggiungendo 1 cucchiaino di foglie di rosmarino tritato, uno di menta piperita fresca o menta verde e uno di semi di anice. Fai bollire lentamente per circa mezz’ora, fallo raffreddare e usalo.

4. Porta a bollore 1 tazza di acqua con 1/4 di tazza di vodka. Dopo mescolagli dentro 4 cucchiaini di glicerina e 1 cucchiaino di gel di aloe vera. Quando si è raffreddato, aggiungigli 10 gocce di olio di menta piperita, cannella, o menta verde. Scuoti per bene ed usa.

Se vuoi ricevere altre ricette di bellezza per coccolare la tua pelle in modo naturale, iscriviti alla newsletter di NaturalmenteMamma per ricevere il mio ebook “Bella Naturalmente”.

Buona spazzolata :D

Graziella - naturalmentemamma.it

mercoledì 13 aprile 2011

É guerra, baby

Bombardo per avere più scorte di petrolio, a miglior prezzo, a maggior profitto, e se i soldi avranno un colore sangue intenso, non fa nulla.
Ricorro contro il Ministero, per avere un miglior posto in graduatoria, scalzo qualche pivellino ed entro di ruolo prima di tanti.
Recito una parte, mi fingo malato, elemosino per strada, parlo correttamente italiano, riesco a spillare qualche centesimo da chi, qualche metro più in là, non ha nemmeno visto uno straniero per terra.
É guerra, baby, guerra tra poveri.

martedì 12 aprile 2011

Truppe berluscones

Maresca. Il comitato riorganizza la protesta. Le mamme del Maresca: “l’ospedale è ancora aperto”

Torre del Greco – “Il Maresca non è morto. I cittadini torresi possono ancora usufruire del loro ospedale”: sono chiare le parole del comitato. Dopo le disposizioni della delibera n. 404 del 30/03/11 la priorità al quarto piano del Maresca è quella di informare la popolazione e spiegare ai torresi che ancora per un anno il Maresca non chiuderà i battenti. Questo lasso di tempo servirà per riorganizzare la lotta che per adesso continua solamente per vie legali con il lavoro del team di avvocati. “Dobbiamo lottare per dimostrare che l’ospedale può funzionare a piano regime – ha affermato durante la conferenza stampa di ieri Raffaele Russo, uno degli avvocati del team che in questi mesi si sta battendo per le sorti del nosocomio torrese – bisogna prodigarsi per scongiurare il depauperamento del personale ospedaliero che porterebbe pregiudicare la nostra lotta. Il direttore sanitario G. Forte ha risposto in maniera positiva alle nostre richieste e sta lavorando per il riordino organizzativo funzionale del Pronto Soccorso”.

Infatti da un documento protocollato lo scorso 7 aprile e firmato da Forte si elencano le figure professionali di cui il pronto soccorso del Maresca sarà provvisto: un medico di guardia, un anestesista, un analista, un radiologo, un medico di immunoematologia trasfusionale, un ortopedico, un otorino, un pediatra, un ostetrico-ginecologo ed un cardiologo.

Intanto padre Pucci, il cappellano dell’ospedale, ha organizzato una via crucis per le 11,00 di venerdì 22 aprile. “Come Gesù Cristo – ha affermato il religioso – anche il nostro ospedale è risorto”.

da lapilli.eu

sabato 9 aprile 2011

Da fare in bici

Itinerario lungo il “Miglio d’Oro” Ente per le Ville Vesuviane
Il Miglio d'Oro, tratto di strada che da Portici conduce a Torre Annunziata, ha conosciuto nel Settecento un periodo di grande splendore. Un vasto fenomeno urbanistico, avviato dal principe d'Elboeuf, dal Re Carlo e dalla Regina Amalia e favorito dalle esenzioni fiscali, fece nascere nel XVIII secolo, le ville della più illustre nobiltà del Regno, lungo quel tratto della "Strada regia delle Calabrie", ribattezzato "Miglio d'Oro". L'itinerario che prima comprendeva ben 200 ville, di cui oggi 121 sono sotto la tutela dell'Ente Ville Vesuviane, costituisce il primo importante supporto visivo, per godere della vista degli edifici settecenteschi, i cui ampi spazi aperti verso l'esterno, a guisa di vetrina per passanti ed ospiti di prestigio,sottraggono le ville dall'isolamento e rendono questa strada sospesa tra il mare ed il Vesuvio, un percorso ricco di sorprese.Le architetture delle costruzioni sono ideate, infatti, per integrarsi perfettamente con la strada regia, costeggiata
da parchi, da giardini e da spazi di sosta previsti per il movimento delle carrozze, particolarmente intenso durante la villeggiatura estiva e le numerose feste. Gli edifici settecenteschi, molti dei quali sono in via di recupero, non sono però l'unica attrattiva di questa zona. Uno dei possibili tragitti, che va ad integrarsi con quello tradizionale delle ville vesuviane, può partire dalla visita del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, situato al confine fra i comuni di Napoli e Portici ed allestito nell'antico Opificio borbonico omonimo. Restituito al pubblico dopo anni di restauro, oggi offre la possibilità di vedere una trentina di locomotive e vetture, tutte perfettamente in grado di funzionare, insieme a vecchie lanterne, carrette, magli e due tronconi di binario del primo tratto Napoli-Portici. Altro centro di interesse è l'Istituto Superiore di Agricoltura, che possiede numerose collezioni, la più preziosa delle quali è quella dell'istituto di entomologia agraria, che espone insetti e uccelli rari. Splendida è la collezione dei minerali, tra cui vi è ogni tipo di pietra vesuviana, che consente una rilettura interessante della storia del Vesuvio. Da visitare a Portici è inoltre l'Orto Botanico, magnificamente curato: alle enormi querce fatte piantare dal Re Carlo nella lava aperta dalle mine si affiancano nelle aiuole tante altre piante esemplari. Vicino ad un laghetto artificiale vi sono inoltre due grandi serre, una delle quali assomiglia ad un angolo di deserto messicano. Proseguendo il cammino, Ercolano offre magnifiche ville settecentesche, immagini e mosaici unici, stili di vita testimoniati da splendidi oggetti di arredo, una mostra che, allestita a Palazzo Vallelonga, espone le ultime scoperte archeologiche, ed infine gli scavi tra i migliori conservati di epoca romana.Inoltre, dal primo marzo 2003 è possibile visitare anche la Villa dei Papiri, uno dei siti più importanti dell'età classica, per la prima volta aperta al pubblico dopo duemila anni. La villa, così denominata per il ritrovamento di una ricca biblioteca, composta da 1826 rotoli di papiri, costituiti soprattutto da testi greci, è un esempio di antica e sontuosa dimora romana, il cui arredo è ricco e di grande interesse. Dopo Ercolano altra tappa d'obbligo è Torre del Greco, terza città della Campania ricca di ville e palazzi storici, di tesori d'arte sepolti dalla lava dell'eruzione del Vesuvio del 1794, che oggi possono essere visitati nelle chiese di S. Maria del Principio e di San Michele, che conservano ancora pregevoli affreschi ed altari marmorei del '700. Da vedere il Museo del Corallo e la chiesa sottostante l'omonima Basilica pontificia di S. Croce, il cui campanile barocco haresistito alle varie eruzioni del Vesuvio. Ultima tappa del "Miglio d'Oro" è Torre Annunziata, il cui centro storico, costituito dal sito omano di Oplontis, è dotato delle magnifiche ville di Poppea e di Crassio. La prima, riportata alla luce vent'anni fa ed inserita tra i beni dell'UNESCO, si distingue per la varietà di marmi e sculture, ma anche per le dimensioni non comuni della sua piscina natatoria. Notevoli sono gli affreschi degli ambienti interni, di chiaro stile pompeiano. Dalla Villa di Crassio, sorta nel II sec. a.C. e destinata alle attività produttive, provengono due importanti monili. Il primo, rinvenuto in un ambiente prossimo al peristilio e custodito in una cassa di legno, contiene un cospicuo gruzzolo di monete ed alcuni balsamari di vetro. Il secondo, trovato all'esterno della villa, consiste nel ritrovamento di oltre 40 scheletri soffocati dalle esalazioni delle eruzioni del Vesuvio, molti dei quali portavano monete e gioielli, beni preziosi da portare in salvo nella fuga. L'importanza della scoperta è data soprattutto dal suo valore documentario, che testimonia la diffusione della ricchezza tra le classi medie dell'area vesuviana. Oltre l'area archeologica di Oplontis, Torre Annunziata offre la possibilità di visitare la Real Fabbrica d'Armi, altra prova dei fasti borbonici all'ombra del Vesuvio. L'edificio, voluto da Carlo di Borbone sull'impianto di epoca vicereale di un opificio di polvere da sparo, espone un campionario di sciabole, daghe, baionette, fucili, patrimonio di una archeologia industriale da rivalutare. Il viaggiatore, attraverso la lettura di un paesaggio stratificato da numerose colate laviche, rivive dunque la storia, la cultura ed il costume dei luoghi vesuviani: lungo il "Miglio d'Oro", si rimane rapiti da questo scenario sempre in bilico tra la minaccia delle eruzioni ed il rapimento seduttivo, in cui il Vesuvio funge da raccordo unico tra i vari centri d'arte e da osservatorio privilegiato per Napoli ed il suo golfo.
dal sito dell'Ente Ville Vesuviane

giovedì 7 aprile 2011

Lotta Maresca: ecco cosa dice la delibera 440

Finalmente c'è del nero sul bianco. È non è il solito 'inchiostro simpatico', che non lascia neanche il tempo di farsi leggere che subito scompare. No, questa volta la delibera promessa dal commissario straordinario dell'Asl Na3 Sud Vittorio Russo e dal presidente della commissione sanità campana Michele Schiano, è arrivata. È lì, sul sito dell'Asl Na3, sui tavoli del terzo e quarto piano dell'ospedale torrese. Il comitato pro Maresca ha letto per la prima volta ieri le 51 pagine di cui è composta, prendendo in particolar esame quella decina che si occupa del Maresca. Ed ha tirato questa conclusione: “Per la prima volta le promesse sono state mantenute”. Nella delibera, infatti, si legge della necessità di una rivisitazione del presidio di Boscotrecase (“subordinata agli interventi di completamento di edilizia sanitaria”) e di quello di Torre del Greco. Il decreto 49 attribuiva a tale Presidio “una funzione specialistica nell'ambito della riabilitazione, prevedendo una rimodulazione della dotazione di posti letto, con una definitiva assegnazione di 98 p.l. e l'attivazione di nuove discipline”: Recupero e Riabilitazione – con 53 posti letto – e Lungodegenza – con 20 posti letto. “Il complesso processo di riconversione del presidio, tuttavia, […] deve essere oggetto di attenta verifica e riprogrammazione, quanto meno nella definizione del crono programma”.

Ora, le promesse fatte da Schiano e Russo erano sostanzialmente tre: ospedali di Torre del Greco e Boscotrecase riuniti (in modo da ripartirsi le competenze a seconda delle necessità della popolazione), Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC) al Maresca (con relativa permanenza del Pronto Soccorso), e permanenza di alcuni reparti come Gastroenterologia, Chirurgia e il laboratorio d'analisi per un anno a partire dalla data di attuazione del piano di rientro. Il comitato si era accontentato. E la delibera, cosa stabilisce?

Prima promessa: Ospedali riuniti.
I piani alti hanno ritenuto opportuno, “alla luce delle indicazioni ricevute, ed al fine di razionalizzare le risorse disponibili”, proporre per Torre del Greco e Boscotrecase il modello organizzativo degli Ospedali Riuniti. Tale modello – che, secondo il commissario, si è rivelato un “esempio di efficacia ed efficienza operativa”, idoneo com'è “a garantire la necessaria flessibilità assistenziale” – prevede la “individuazione di responsabilità uniche delle diverse Unità Operative Assistenziali, rispondendo adeguatamente ai bisogni assistenziali del territorio ed assolutamente compatibili con l'esigenza di ottimizzazione delle risorse”. Ecco, in termini tecnici, quel che si diceva: i vari reparti verranno distribuiti nelle strutture dei due ospedali a seconda delle esigenze di chi ne dovrà usufruire.

Seconda Promessa: SPDC.
Il Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC), che il decreto 49 programmava a Boscotrecase, resterà, almeno momentaneamente, al Maresca, “ove si registrano spazi sufficienti all'attivazione – in tempi brevi – di 16 posti letto”. In particolare, dice la delibera, “la temporanea allocazione dei posti dell'SPDC presso il P.O. Maresca (che risolve una grave criticità del Dipartimento di Salute Mentale), dei posti letto previsti per la Gastroenterologia e di una parte della dotazione della Chirurgia, comportano anche il mantenimento dell'attività di Pronto Soccorso, con l'attivazione” di 4 posti letto nell'ambito della Medicina Generale, 4 posti letto per l'Osservazione breve, e 4 posti letto per la Medicina d'Urgenza.

Per il presidio di Torre del Greco, dunque, è prevista la permanenza dell'attività del Pronto Soccorso per un periodo non inferiore ad un anno, in considerazione della necessità di completare e adeguare le strutture e le tecnologie dell'ospedale di Boscotrecase. Che, come tutti sanno, non è ancora stato ultimato.

Terza promessa: permanenza Gastroenterologia, Chirurgia e laboratorio di analisi.
Come si è visto, Chirurgia e Gastroenterologia resteranno al Maresca: considerata l'impossibilità di allocare nell'immediato, presso l'ospedale di Boscotrecase, i 25 posti letto della Chirurgia generale, (come invece previsto dal decreto), la dotazione di questa unità operativa verrà ripartita in questo modo: destinando 13 posti letto saranno destinati al presidio di Boscotrecase, i rimanenti 12 a quello di Torre del Greco. Questi posti letto saranno l' "indispensabile supporto del reparto di gastroenterologia". Le ulteriori attività di supporto clinico-specialistiche (come anestesia, cardiologia, radiologia, farmacia, etc.) saranno invece garantite dalle competenti articolazioni del P.O. di Boscotrecase.

Ancora, il laboratorio del Maresca, per il quale il decreto 55 del 20 settembre 2010 prevede la dismissione, manterrà “l'operatività necessaria a garantire l'indispensabile supporto delle Unità Operative presenti nella struttura, rimodulando la propria funzionalità nel rispetto del crono programma degli interventi”.

Ma non è tutto: fondamentale è anche il “potenziamento della rete dei servizi territoriali al fine di sopperire la riconversione di piccoli ospedali o di aree ospedaliere obsolete”, previsto dal decreto 49. Quest'obiettivo appare al commissario perseguibile nel Distretto di Torre del Greco, con la creazione di una “Struttura polifunzionale per la salute” (SPS), che va messa negli spazi che il processo di riconversione renderà disponibili nel presidio, in modo da “raccogliere la domanda dei cittadini, al fine di offrire una adeguata forma di assistenza extra-ospedaliera incentrata sui sistemi di 'Cure primarie', volte a garantire una più efficace presa in carico dei nuovi bisogni di salute, e garantire i livelli essenziali di assistenza”. Nell'ambito dell' SPS di Torre del Greco si conta di attivare: un ambulatorio di cure primarie (odontoiatria, urologia, radiologia, oncologia, riparazione tissutale, polo specialistico ambulatoriale, centro di Nutrizione Artificiale e di disturbi alimentari e centro di Senologia); un ambulatorio infermieristico distrettuale (medicazioni post-intervento, monitoraggio valori pressori e glicemici con dati statistici, ecc.); strutture di degenza territoriale (hospice con 12 posti letto da attivare in 24 mesi); servizi socio sanitari.

Niente da fare, invece – comunque non era stato promesso nulla in tal senso – per il materno infantile: nella delibera non è previsto il suo ritorno a Torre del Greco.

La riconversione del Maresca, infine, secondo il crono programma, avverrà in 24 mesi.

Questo è quanto. Il comitato si dice soddisfatto: “Abbiamo ottenuto una base su cui lavorare. Quel che ora è fondamentale è capire come lavorare. Di certo, però, la lotta passerà dal piano mediatico a quello politico".

di A.M.Iodice - lapilli.eu

mercoledì 6 aprile 2011

Un film mica tanto lontano dalla realtà...

Per 10mila euro il deputato finisce in carcere. Ma a Londra

NON ILLUDETEVI NON SI TRATTA DELL'ITALIA
Jim Devine, 57 anni, ex deputato laburista, è andato ieri davanti al giudice per rendere conto dei rimborsi spese falsi per 8.385 sterline (circa 10 mila euro) ed è stato condannato a scontare 16 mesi di reclusione. All’Old Bailey, come si chiama il Tribunale Penale di Londra, non si scherza. Qui non si fanno sconti a nessuno, tantomeno ai parlamentari. Anzi, i parlamentari pagano di più, perché oltre al reato commesso, devono anche rendere conto dell’oltraggio al buon nome dell’istituzione.

Devine è stato accusato per aver chiesto il rimborso di lavori di ristrutturazione e ritinteggiatura mai eseguiti. È il quarto parlamentare a essere condannato nell’ambito dello scandalo sulle note spese che l’anno scorso aveva scosso Westminster. David Chraytor, 61 anni, sta scontando 18 mesi per 22 mila sterline; Eric Illseley, 55, è stato mandato in prigione l’anno scorso per 14.500 sterline di rimborsi ottenuti “disonestamente” e il conservatore Lord Taylor of Warwick, 58 anni, è in attesa di giudizio per una frode da 11 mila sterline. Nei guai erano finiti anche altri 381 parlamentari definiti “disonesti” dai giornali per aver chiesto il rimborso di spese personali. Laburisti, conservatori e liberaldemocratici, senza distinzione di colore politico, erano stati tutti colti con le mani nel sacco. Chi aveva presentato il conto della gabbietta del pappagallo, chi lo scontrino del cibo per il gatto, l’hi-fi , la scopa nuova, la donna delle pulizie… Nella maggior parte cose da poco, un piccolo danno all’erario statale, ma gravissimo per chi è abituato alla legge inglese, a quel “Theft Act” che punisce ladri e truffatori, ma soprattutto stigmatizza chi viola la moralità politica.
Per Devine le note spese erano riferite al periodo tra il luglio 2008 e il maggio 2009: in Italia finire in carcere con una condanna definitiva dopo un anno potrebbe essere considerato un processo per direttissima.
Interessante il motivo della condanna di Devine, fin dall’inizio in una condizione giudiziaria peggiore per aver presentato note per spese mai avvenute (quindi doppia frode). Il tutto aggravato dal fatto che ha mentito di fronte alla Corte durante il processo, tentando di incolpare il suo amministratore e ha perseguito nella truffa nonostante i giornali fossero già pieni di notizie riguardanti lo scandalo.
Leggere i giornali inglesi stamattina e immaginare il premier italiano costretto a varcare il portone dell’Old Bailey e rivolgersi al giudice con un “My Lord”, come è uso per i magistrati dell’Alta Corte, è un pensiero che non ho potuto scacciare.
da ilfattoquotidiano.it

martedì 5 aprile 2011

Nasce “cittadini per il Parco”. Movimento per lo sviluppo sostenibile dell’area vesuviana.

Più di 30 associazioni, privati cittadini, imprenditori agricoli, albergatori, ristoratori, operatori turistici, architetti, professionisti, insegnanti, medici e ambientalisti, militanti di partito: si è costituito oggi ad Ercolano nei locali della scuola Rodinò il movimento “cittadini per il Parco”.
Dopo una serie di riunioni “di zona” nei comuni dell’area Parco, ha preso forma oggi il movimento per la rinascita sociale, economica ed ecologica dei territori compresi nel perimetro del Parco Nazionale del Vesuvio. Un unico obiettivo da declinare su molteplici piani di lavoro: abbandonare definitivamente un modello di sviluppo, imperante dagli anni 70, basato su cave, discariche, abusivismo edilizio e forme di turismo aggressive dell’ambiente e offensive del paesaggio, per abbracciare un nuovo modello, una nuova prospettiva fondata sulla tutela dell’ambiente e sulla valorizzazione dell’area naturalistica, sul recupero di una dimensione produttiva dell’agricoltura, sulla riqualificazione e valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale, su tutte le forme di turismo sostenibile possibili, e sulla riconversione ecologica di tutte le altre attività produttive a cominciare dall’edilizia.
L’ente Parco visto come il luogo istituzionale, lo strumento operativo da potenziare affinché possa svolgere appieno la sua funzione di motore e cabina di regia politico – istituzionale dello sviluppo: per creare centinaia di nuovi posti di lavoro migliorando al contempo la qualità della vita dei residenti. Il movimento si presenterà presto alla cittadinanza con iniziative pubbliche di sensibilizzazione e mobilitazione su questi temi e sposa, dalla sua nascita, la battaglia della Rete dei comitati vesuviani per la chiusura di Cava Sari, il potenziamento della raccolta differenziata e la realizzazione di uno o più impianti di compostaggio nelle aree contigue al Parco.
Per saperne di più cerca "Cittadini per il parco su facebook.

lunedì 4 aprile 2011

Kebab? Ecco la composizione della carne

Intestino, polmoni, cuore, lingua, occhi, scarti di macelleria, ossa, sale e grasso animale. Non, no è la ricetta della zuppa di una strega ma gli ingredienti della “carne” di un Doner Kebab.

Una moda spopolata in tutta Europa, il kebab è diventato il fast food più diffuso, da Londra a Barcellona, Roma, Berlino, Parigi, milioni di persone lo mangiano ogni giorno, senza sapere che cos’è e quanto pericoloso è per la salute.

Mahmut Aygun, emigrato in Germania dalla Turchia negli anni Settanta è stato uno dei primi fautori della diffusione di questo alimento nel nostro continente. Pare che, originariamente, nei paesi arabi dove è nato, il kebab fosse un piatto artigianale e rustico di carne, anche abbastanza fresco e nutriente, servito con verdure e salse speziate. Il Doner Kebab (ovvero la versione “da passeggio”, diffusa dalla Germania in tutta Europa, ndr), invece, non ha niente di nutriente, né di buono, purtroppo.

Quel sapore anche “non male” e a volte appetitoso, che chiunque abbia mangiato un kebab conosce, non è nient’altro il risultato della lavorazione della carne con quantità spropositate di grasso animale e spezie: questo è quello che inganna il palato.

Chi è abituato a mangiare hamburger da McDonald od altre schifezze del genere, sa bene che il panino sembra buono: questo è solo un sapore indotto dal grasso utilizzato nel processo di lavorazione della carne.

Vi propongo i risultati di un’analisi condotta in Inghilterra da un equipe di scienziati e nutrizionisti (il testo integrale della ricerca è pubblicato di seguito in formato .pdf, ndr) e spero che vi facciano cambiare idea al momento di decidere se entrare in un “ristorante” che offre kebab.

* più del 50% dei Doner Kebab contiene carne diversa da pollo o vitello, la maggioranza dei kebab sono un miscuglio di carni diverse, tra cui quella di pecora e di maiale;

* a parte nei kebab realizzati con un’amalgama di carni di vitello, pollo, tacchino, pecora, maiale, in circa il 9% dei casi non si è potuta individuare con chiarezza la natura della carne utilizzata nel processo di triturazione;

* un kebab contiene tra il 98% (nel migliore dei casi analizzati) ed il 277% della quantità giornaliera di sale accettabile, oltre la quale la salute di un essere umano è a rischio;

* un singolo kebab contiene tra le 1.000 e le 1.990 calorie (senza considerare le verdure e le salse, ndr);

* un altro dato scandaloso è che ogni kebab contiene tra il 148% ed il 346% della quantità di grassi saturi assimilabili giornalmente da un essere umano (sempre considerando solo la carne, ndr);

La totalità dei kebab diffusi dalla Germania in tutta Europa, contengono una quantità elevatissima di conservanti ed additivi chimici, necessari per poter assicurare la conservazione del prodotto per mesi. Inoltre, durante il loro trasporto ed all’interno degli stessi stabilimenti dove sono venduti al pubblico, questi rotoloni di “carne” sono soggetti a gravi interruzioni della catena del freddo, in seguito a continui e ripetuti congelamenti e descongelamenti.

Buon appetito.
da www.agoravox.it

venerdì 1 aprile 2011

Prestigiacomo: via libera in Italia allo stoccaggio della CO2. Approvato il decreto

Tuttora in fase sperimentale nell'impianto Enel di Brindisi, il carbon capture & storage (CCS) – o più semplicemente stoccaggio della CO2 – potrebbe diventare presto una realtà in tutta la penisola. Per chi non lo sapesse, si tratta di una tecnica che permette di “sequestrare” la CO2, trasportarla in siti idonei (ex-giacimenti di idrocarburi, formazioni porose nel sottosuolo e via dicendo) e infine stoccarla per qualche centinaio di anni.

La decisione di recepire l'apposita direttiva comunitaria 2009/31/CE è stata presa oggi dal Consiglio dei Ministri e istituisce una volta per tutte tramite apposito decreto un quadro giuridico per la gestione dei siti, le licenze d'esplorazione, il monitoraggio e il trasporto, in modo “da prevenire e, qualora ciò non sia possibile, eliminare il più possibile gli effetti negativi e qualsiasi rischio per l’ambiente e la salute umana”.

Una simile tecnica, infatti, può creare qualche problema in caso di fughe di gas, essendo il biossido di carbonio pericoloso per qualsiasi forma di vita dotata di polmoni, tipo l'uomo. Tuttavia, come noto, lo stesso biossido di carbonio è anche il più diffuso gas a effetto serra, prodotto ogni giorno in quantità vergognosamente alte da automobili e fabbriche di tutto il mondo. Quindi, causa cambiamento climatico, è necessario e doveroso fare il possibile perché non finisca in atmosfera. E questo spiega la soddisfazione espressa dal Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo in proposito: [la tecnologia del CSS] potrà ridurre significativamente il nostro ‘debito’ di CO2 e aiutarci a raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni (-20% al 2020)".

Non spiega però quale disegno ci sia dietro queste parole, visto che un “aiuto” del genere si poteva ottenere in mille altri modi. Ad esempio, evitando di approvare un decreto sulle rinnovabili, quello del ministro Romani, ribattezzato dalle associazioni di categoria “l'ammazza-rinnovabili”, continuando invece a investire sull'energia rinnovabile. Oppure smettendola di investire sulle grandi opere, puntando piuttosto su un sistema di trasporti, quello ferroviario, che rispetto alle quattro ruote (o sei, o otto, o dieci...) produce meno della metà di CO2. Evidentemente un piano coerente, attivo, coraggioso, ecc... non c'è. L'unica strategia sembra quella di approvare le normative europee quando ormai non si può fare altrimenti. E poi, col microfono in pugno, spacciarle come buoni propositi.

Roberto Zambon - greenme.it