mercoledì 27 ottobre 2010

Bertolaso non ci frega!




BERTOLASO NON CI FREGA!
E’ ora di dire basta alla repressione indiscriminata verso i cittadini che lottano per la vita!
I cittadini non si lasciano intimorire dall’ennesima promessa beffa del duo Bertolaso-Berlusconi

anzi rilanciano una grande manifestazione che si terrà il

30 ottobre 2010
Punti di partenza ore 17.00: P.zza S.Anna (Boscotrecase) – P.zza Vargas (Boscoreale) – Rifugio (Terzigno) – Chiesa S.Alfonso (Torre Annunziata) – Pzza S.Gennaro (Trecase)

Punto di incontro: “la Rotonda” di Via Panoramica ore 20

CONTRO DISCARICHE EINCENERITORI

chiedono

- un impegno scritto per la non apertura della nuova mega discarica Cava Vitiello nel Parco Nazionale del Vesuvio;
- immediata chiusura e sollecita bonifica della discarica Sari nel Parco Nazionale del Vesuvio;
- costanti e quotidiani analisi del territorio, delle falde acquifere, dell’aria, del suolo e del sottosuolo
- l’organizzazione e l’attuazione reale e immediata di una corretta raccolta differenziata porta a porta;
- il trattamento meccanico biologico (MBT) trattamento a freddo dei rifiuti;
- un nuovo piano rifiuti deciso dalle comunità locali auto organizzate;
- riciclo riuso e compostaggio;
- piano straordinario di bonifica delle aree inquinate

Non possiamo fidarci delle parole perché noi e la nostra salute siamo stati già fregati dalle parole e dai fatti!
Non vogliamo alcuna provvidenza economica vogliamo solo la tutela completa della salute!

Nessuno di noi pensa di delegare le amministrazioni locali che non ci hanno tutelato. Anzi…

martedì 26 ottobre 2010

La Parcumiera

Sul sito dell'Ente Parco del Vesuvio c'è una lettera che mi ha molto colpito dei dipendenti dell'Ente Parco (fantasma, aggiungo io). Che ho stampato e distribuito in famiglia con l'invito a leggere e far leggere.
Un grido di dolore!!!
Un urlo di rabbia!!!
Lo scempio che si sta facendo del Vesuvio e le ferite inferte ad un territorio che con fatica, ma con
grandissimo entusiasmo, abbiamo provato con tutte le nostre forze a tutelare e valorizzare nell’ottica di una sostenibilità sociale ed economica, oltre che paesaggistico-ambientale, creano sconcerto, profondo dolore ed impotenza! Il Vesuvio, il “vulcano più famoso del mondo”, è dal 1995 Parco Nazionale, dal 1997 Riserva Mondiale della Biosfera MAB UNESCO; comprende altresì due Siti di Importanza Comunitaria e una Zona di Protezione Speciale ai sensi delle Direttive Comunitarie nonché un’area wilderness e una Riserva Forestale Statale.
Questo è il Vulcano delle prelibate albicocche, dei pomodorini del piennolo, del famoso Lacrima Chrysti e dei tantissimi prodotti di una agricoltura e di un artigianato di qualità, conosciuti ed apprezzati a livello internazionale. Qui si intrecciano una cultura millenaria, un’economia tradizionale ed una natura spettacolare ed è proprio per difendere questo patrimonio unico al mondo che è nato il Parco Nazionale del Vesuvio.
Sul territorio vesuviano a partire dal 1960 sono arrivati rifiuti da tutta l’Italia raccolti in discariche di prima categoria, oggetto di indagini della Magistratura per traffico illecito di rifiuti speciali: la Fungaia Monte Somma di Somma Vesuviana, la Amendola-Formisano di Ercolano e la SARI di Terzigno che sono state chiuse agli inizi degli anni ‘90 grazie all’istituzione dell’area protetta.
Da quel momento siamo stati impegnati a scongiurare la possibilità di aprire nuovi sversatoi di rifiuti in questo territorio.
Il nostro lavoro parte da lontano perché tutti i momenti di estrema difficoltà per la gestione del ciclo dei rifiuti in Campania hanno interessato l’area protetta. Nel 1999 vi è stato l’adeguamento a discarica di prima categoria dell’invaso esistente proprio all’interno della area SARI di Terzigno; nel 2001 l’individuazione di 8 siti di stoccaggio provvisorio di R.S.U. di cui ancora oggi 4 sono colmi di rifiuti nei comuni di Terzigno, Trecase, Boscoreale ed Ercolano; nel 2003 sono state depositate balle di CDR che di “eco”, come abbiamo accertato aprendole, non avevano nulla e che ancora oggi occupano la Cava Ammendola Formisano di Ercolano e la SARI (di nuovo!!!) di Terzigno per un totale di circa 1000 unità; nel 2004 sono stati riaperti i siti di stoccaggio provvisorio del 2001 nei Comuni di Trecase e di Boscoreale. Nel 2007 un Decreto del governo Prodi aveva già identificato un sito di accoglienza di RSU a Cava Vitiello, ma in seguito ad un’audizione presso la Commissione Ambiente del Senato e grazie agli atti di solidarietà pervenuti all’Ente Parco, il Decreto fu modificato per precisare che l'uso finale del sito sarebbe stato consentito per il solo recapito della frazione organica stabilizzata ed esclusivamente a fini di ricomposizione morfologica dello stesso. In ogni occasione sopra citata l’Ente Parco è stato parte attiva con propri atti e proprie iniziative respingendo o mitigando la realtà emergenziale che da tempo immemore vive la Campania. Arriviamo così al 2008 ed alla emanazione del Decreto di identificazione dei siti di Cava Sari e Cava Vitiello conosciuto come Decreto deroga proprio perché ha derogato le competenze di tutti gli enti preposti al rilascio di pareri ed autorizzazioni in materia paesaggistica, ambientale e sanitaria.
In tutte le Conferenze di Servizi convocate sia per l’apertura dei siti da destinare a discarica che per la realizzazione di una viabilità di accesso ex novo nel territorio del Parco, il parere contrario dell’Ente Parco è sempre stato netto per motivazioni di carattere tecnico-ambientale e normativo.
Abbiamo tra l’altro promosso ricorso contro le discariche, nelle opportune sedi di competenza; abbiamo radiografato ogni rigo dei progetti, dei decreti, delle deroghe, delle valutazioni ambientali, li abbiamo smantellati, tecnicamente e giuridicamente. E siamo stati premiati da sentenze sempre favorevoli proprio perché inoppugnabili erano le motivazioni addotte. La stessa Commissione per le petizioni del Parlamento Europeo, nell’ispezione effettuata nell’estate 2010, non ha potuto che confermare quanto già espresso chiaramente nei pareri dell’Ente Parco.
La nostra attività di “smantellamento” tecnico e giuridico era ed è tuttora in corso e non si interromperà nonostante il duro colpo inferto inaspettatamente nella notte del 20 ottobre.
Continueremo ad impegnarci fino allo stremo in questo lavoro di “demolizione”, oscuro per molti, da topi di ufficio, fatto di “studio delle carte”, di verifiche tecniche, di verifiche amministrative e normative. Questo è l’unico modo che conosciamo per rendere un servizio utile a questo territorio, è l’unico modo in cui un’Amministrazione dello Stato può agire.
Noi non ci arrenderemo. Le nostre aspettative ed il nostro impegno verso questo territorio non intendono essere mortificate da nessun Decreto-deroga. Lavoriamo in un Parco Nazionale e pensiamo da Parco Nazionale.
Quattro anni fa siamo stati premiati come il Parco più efficiente d’Italia; un anno fa è arrivata la candidatura del Vesuvio a nuova settima meraviglia naturalistica del mondo, unico candidato dell’Italia!!
L’istituzione del Parco nazionale del Vesuvio, chiesta fortemente dalle comunità locali, grazie alle iniziative di sensibilizzazione e valorizzazione messe in campo, ha di fatto provocato una profonda trasformazione culturale ed una nuova consapevolezza del diritto al territorio che si legge nelle parole dei Comitati dei cittadini a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà per quanto sta accadendo.
I cittadini stanno crescendo nell’ottica della sostenibilità ambientale, accompagnandoci in questo percorso che ci ha condotto ad una riduzione dell’abusivismo edilizio, alla chiusura delle grandi cave vesuviane, alla drastica riduzione degli incendi boschivi.
Nello scorso periodo di programmazione,l’Ente ha saputo attivare e coordinare progetti ed iniziative a favore dei Comuni del Parco e delle popolazioni locali realizzando interventi infrastrutturali per la riqualificazione dei centri storici e per il recupero di aree degradate, oltre che progetti di ricerca e sviluppo e supporto al piccolo tessuto imprenditoriale impegnato in attività compatibili con l’esistenza di un’area protetta. Questo significa “fare il Parco”. Non un “museo della natura”, ma un luogo nel quale migliorare in modo oggettivo la qualità della vita dei cittadini. Inutile negare che il lavoro da fare è ancora lungo: siamo in un contesto difficile, fatto di piccoli e grandi abusi che continuano a mortificare il territorio. Ma proprio per questo l’apertura delle “discariche di Stato”, lo stesso Stato che aveva scommesso sul Vesuvio come grande risorsa, di fatto vanifica anche il profondo cambiamento culturale che l’Ente Parco ha costruito in questi anni sminuendo e rendendo incomprensibile il nostro ruolo.
Come possiamo riuscire a far comprendere ad un cittadino che deve mantenere in modo corretto il proprio fondo agricolo se a pochi metri si permette di aprire la più grande discarica d’Europa? E se un cittadino ci chiede cosa fare dei suoi vigneti, cosa possiamo rispondere? Come possiamo promuovere in campo nazionale ed europeo i prodotti vesuviani, se poi lo Stato permette anzi promuove, una tale devastazione ambientale? Come possiamo promuovere l’ecoturismo? Come si possono dire dei no per mantenere gli equilibri ecologici del territorio quando con un vergognoso Decreto si è scritto un sì tanto grande da sovrastare le voci legittimamente sdegnate di molte delle Istituzioni competenti?
L’Ente Parco Nazionale è poi da tempo sul territorio vesuviano il Presidio di legalità per la sostenibilità. Il suo compito è anche quello di trasformare un’area protetta in un’area di alto valore civile, cui il Ministero dell’Ambiente ha fornito un contributo sostanziale, anche economico, con il quale, solo per citare l’esempio più noto, è stato possibile il recupero del Palazzo Mediceo da tutti un tempo conosciuto come il “Castello di Cutolo”.
Per vincere la battaglia della legalità, che passa necessariamente attraverso la salvaguardia dei valori ambientali, bisogna continuare ad accompagnare questo faticoso processo di visibilità e presenza delle istituzioni pubbliche nell’area vesuviana.
Indebolire l’Ente di gestione dell’area protetta da un lato tagliando drasticamente il contributo ordinario con l’effetto di ridurre al silenzio e vanificare l’azione di questa Amministrazione, e dall’altro compromettendo di fatto il valore ambientale del territorio per le generazioni future attraverso l’apertura di due discariche, non ci sembra la strada giusta.
Non ultima la costatazione che tutta l’area di Terzigno - Boscoreale è inserita nel Sito di Interesse
Nazionale “Aree del Litorale Vesuviano”, che comprende al suo interno tutte le aree di cava, ex discariche e siti di stoccaggio provvisorio rientranti nel perimetro del Parco, che sono state inserite nel programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati e per le cui attività nel S.I.N. sono stati stanziati 6.700.000,00 euro dal Ministero dell’Ambiente!
Ma il nostro presunto “silenzio” farà tanto “rumore” e soprattutto non significherà mai resa.
Raccogliamo questa ennesima sfida perché il Somma-Vesuvio viva e non sopravviva.
Siamo al fianco delle istituzioni locali e dei cittadini, da sempre.
I dipendenti dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio

lunedì 25 ottobre 2010

Overshooting...game (quasi) over!


Il 21 agosto è stato "celebrato" l'Earth Overshoot Day del 2010: significa che in quella data le risorse rinnovabili della terra erano state esaurite dall'essere umano. Oggi l’umanità usa l’equivalente di 1,3 pianeti ogni anno; in altre parole la Terra ha bisogno di un anno e quattro mesi per rigenerare quello che usiamo in un anno. Secondo le più "ottimistiche" previsioni, entro il 2050 useremo l'equivalente di 2 pianeti l'anno. Il consumismo esasperato, la velocità incredibile con la quale trasformiamo le risorse in rifiuti, ci stanno portando nel baratro. La terra disponibile è una. Le risorse sono definite. Siamo sommersi dai rifiuti; abbiamo formato un'isola "che non c'è" grazie ai nostri rifiuti di plastica. Abbiamo inquinato falde acquifere, ci mangiamo verdure, frutta e latte contaminati. Stiamo distruggendo le specie animali; stiamo distruggendo la flora; ci stiamo distruggendo. "Salviamo il salvabile", cantava Bennato.
In questi ultimi 15 anni il problema rifiuti a Napoli è indescrivibile: la camorra lo considera il suo business più grande. Più rifiuti raccoglie e smaltisce nelle sue cave, tanti più soldi incassa. Dov'è quindi il suo interesse verso la raccolta differenziata? Se le istituzioni sono parte integrante della criminalità, dove sono i loro interessi verso la raccolta differenziata? A Terzigno la gente è disposta a morire. Domenica 24 ottobre 2010 la Critical Mass di Napoli ha raggiunto la rotonda di Terzigno per esprimere la sua solidarietà alla lotta del comitato. Un piccolo gesto, ad impatto zero.

venerdì 22 ottobre 2010

Le città invisibili

"L'inferno è già qui. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."
I. Calvino

Una frase ke rispecchia lo stato delle cose nelle nostre città, in questo momento storico. Non ho mail letto il libro di Calvino ("Le città invisibili", appunto), ma questa frase l'ho letta sul libro "Il Patto" di Nicola Biondo e Sigfrido Ranucci, della quale vi invito alla lettura e alla visione del video di presentazione.

giovedì 21 ottobre 2010

"Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti"

giovedì 21 ottobre 2010

Cava Vitiello aprirà, CAVA VITIELLO NON APRIRA' di Francesco Paolo Oreste

Cava Vitiello aprirà, lo ha detto il TG3 al termine del vertice della PDL.

Cava Vitiello non si aprirà. Lo diciamo Noi, cittadini di Boscoreale, Terzigno, Trecase, Boscotrecase e di tutte le città della Campania e d'Italia che non vogliono che si uccidano migliaia di persone per il tornaconto politico ed elettorale di quattro maiali, alle cui spalle opera (qui si) una regia malavitosa organizzata ed istituzionalizzata.

CAVA VITIELLO NON APRIRA'

Anzi...

Che Cava Vitiello non sia la mossa Kansas City per sviare l'attenzione dal vero punto: La SARI, fabbrica di morte che ha già inquinato mortalmente le falde acquifere DEVE CHIUDERE!

Lo diciamo Noi CITTADINI, lo direbbero la LEGGE, il DIRITTO, la GIUSTIZIA.

LA CAVA VITIELLO, LA SARI, Il Sistema Tutto delle discariche è un sistema criminale che conviene solo a chi mangia monnezza, a chi trasforma i metri quadrati in euro.

Non conviene ai cittadini, non conviene all'ambiente.

E non conviene neanche a Te, che pensi di essere lontano mille miglia dalle discariche di Boscoreale e Terzigno e te ne stai a casa mentre qui si stupra e si uccide la salute, la dignità ed il diritto di gente come te.

mercoledì 20 ottobre 2010

Supersize Me!

Ho visto il film documentario Supersize Me per la prima volta ieri. L'ho trovato non bellissimo, stupefacente, brutto, antipatico, o kissà cosa. L'ho trovato semplicemente educativo. Quindi cerkerò da oggi in poi di farlo vedere a quanti più genitori, insegnanti e nonni possibile!
Qui il link da megavideo, per vederlo in streaming.

martedì 19 ottobre 2010

Assurdo

Ci sono manifestazioni in Campania contro il piano spazzatura, che potrebbe sotterrare di munnezza un'intera comunità ed un intero vulcano. Cariche della polizia e malainformazione cercano di nascondere il problema che sta inquinando aria e falde acquifere in modo irreparabile.
Ci sono manifestazioni in Sardegna, per rendere sostenibile il mercato del latte per i pastori lontano dalle leggi della grande distribuzioni e delle grandi lobby alimentari. Alla faccia delle promesse della lega e del governo, la certezza è ancora quella della loro miseria.
Ci sono manifestazioni a Roma, contro la sciaguratezza delle deroghe ai contratti nazionali, per il rispetto dei diritti dei lavoratori, per il rispetto di chi lavora veramente e altri sacrifici per salvare i potentati non riesce proprio a farli, altrimenti non si vive più.
Ci sono manifestazioni....E loro, quelli del governo, se ne strafottono.

lunedì 18 ottobre 2010

Mare rosso














Un fiume, rosso di rabbia
rosso di speranza, passionale
rosso come il sangue.
Rosso come gli occhi
di chi si vede divorata la vita
da turni, pause, vertenze, catene di montaggio.
Mani callose, forti
occhi deboli, sensibili.
Una notte di viaggio
verso la capitale.
Insieme, in gruppo, per chiedere, urlare.
Diritti, solo i propri diritti.

giovedì 14 ottobre 2010

"A pensar male si fa peccato, però delle volte si azzecca" (G. Andreotti)



Dunque, leggo dal quotidiano Metropolis:
"Svelati i segreti della cava di villa Inglese". Cerco di sintetizzare:
"Aumento della capacità di recupero da 10 a 50 tonnellate al giorno, aumento della possibilità di smaltimento da 40 a 70 tonnellate al giorno. Il tutto in un capannone di 220 metri quadrati, circondato da una cava di circa 4.000 metri quadrati. I segreti del progetto di ampliamento del sito di stoccaggio dei rifiuti a villa Inglese sono racchiusi in quattro numeri in un solo obiettivo: incrementare la percentuale di raccolta differenziata a Torre del Greco. "In realtà-spiega Massimo Balsamo-(....) la procedura nasce dalla necessitò di adeguare le autorizzazioni che sono state rilasciate alla nostra società già a partire dal 1998 alle normative in materia di trattamento dei rifiuti entrate in vigore dal 2006". Una procedura avviata lo scorso 8 giugno, all'indomani della decisione dell'amministrazione comunale targata Ciro Borriello di revocare l'incarico alla Bullon di Belluno e affidare l'appalto da 4 milioni e mezzo di euro per la raccolta dei rifiuti proprio alla ditta di casa. (....) "Attualmente-prosegue Massimo Balsamo-le autorizzazioni prevedono la possibilità di recuperare fino a 10 tonnellate di rifiuti e smaltire fino a 40 tonnellate di immondizia al giorno. Basti pensare che la produzione quotidiana della Rsu a Torre del Greco è di 120 tonnellate per capire che l'attuale impianto non consente di superare la quota del 35% di differenziata.(...)Il progetto attualmente si trova all'esame della Via della Regione Campania, (...)."
Ciò che mi appare chiaro è che la discarica sarà enorme, considerando l'enorme ampliamento progettato. Mi pare chiaro anche che il decollo della differenziata è una balla enorme (eco-balla, consentitemi) propagandata dal sindaco Borriello, che continua ad appoggiare da una parte l'ampliamento di una cava di proprietà dei F.lli Balsamo e temporeggiare per la costruzione di un megadepuratore industriale che consisterà su un terreno dei F.lli Balsamo (alla quale la Wisco pagherà presumibilmente un bel canone d'uso, o lo comprerà definitivamente). In più mettiamoci i sospetti avanzati dal capogruppo consiliare del PD, Lorenzo Porzio e pubblicati dal giornale "Tutto è" del 7 ottobre 2010 che titolava "Assunzioni clientelari alla ditta Balsamo". Un potere forte, quello dell'immondizia, che sta trasformando un quartiere, quello di Leopardi zona mare, in un enorme pattumiera di liquami, amianto, indifferenziata, ecoballe, ingombranti elettronici. 2 immagini: la prima sono le ecoballe presenti nella cava dei F.lli Balsamo, la seconda una veduta dal satellite della zona, sulla quale sono individuati i progetti in cantiere. Auguri.

martedì 12 ottobre 2010

Il Vesuvio...contaminato



Dal sito http://comibosco.blogspot.com/

Il muro di gomma comincia a perforarsi.

I dati Asia circa la presenza di metalli pesanti, benzopirene e sopratutto il Pcb (diossino simile) in falda, preoccupa tutti.
E ora alla Procura della Repubblica per chiedere il sequestro provvisorio di cava Sari.

lunedì 11 ottobre 2010

Eco balle a Torre del Greco


Sabato mattina, macchina fotografica bella carica, partiamo (io, mia moglie e la macchina appunto) alla ricerca del depuratore industriale. Per meglio dire, alla ricerca del posto dove, secondo i progetti della Wisco S.p.A., dovrebbe ubicarsi questo famigerato Depuratore industriale. Che a dispetto della parola "depuratore" comporterebbe un aumento dell'inquinamento marino a causa delle sostanze trattate all'interno dello stesso. In un contesto, quello di Torre del Greco, ma più in generale del golfo di Napoli, già disastrato dalla presenza della cloaca Sarno. Dunque, arriviamo alla stazione FS Santa Maria la Bruna, zona Leopardi di T.d.G.. Percorriamo in lungo e in largo la stazione, alla ricerca di qualche squarcio di visibilità, di qualche spunto di cantiere....niente. Il progetto della Wisco, nella sua contraddizione, descrive l'intervento come una "delocalizzazione dell'impianto di depurazione già esistente e gestito, per conto di Trenitalia S.p.A., proprio dalla Wisco S.p.A. stessa..". L'impianto attuale è abbastanza piccolo, e si trova poco distante dal complesso di capannoni delle Ferrovie, nei quali si effettuano le manutenzioni straordinarie delle locomotive e delle carrozze. Tale impianto è attualmente utilizzato solo da Trenitalia. Il nuovo depuratore si delocalizzerà ma si potenzierà anche, fino a diventare il primo (unico) italiano, nel quale appunto centinaia di camion al giorno sverseranno qualsiasi rifiuto industriale (prevalentemente chimici). Un progetto assurdo per il nostro ecosistema, bloccato attualmente a Roma in attesa di documentazione complementari, ancora mancanti. Una politica che si accolla la paternità della lotta contro la sua costruzione: partiti, movimenti, amministrazione, sindaci, consiglieri, ecc.. Ma intanto il progetto è lì, la Wisco è pronta a minacciare risarcimenti danni milionari non si dovesse realizzare...Insomma, un sabato mattina di ricerche frenetiche. Quando, il nostro obiettivo ha ripreso le ecoballe della discarica poco distante, dai F.lli Balsamo, ditta potentissima di smaltimento rifiuti. Le ecoballe, il simbolo di un sistema di governo fallito, oramai incapace di guardare oltre.

giovedì 7 ottobre 2010

Ma Wen Jiabao non è comunista?!


Ci fosse stato un giornalista, un cretino che magari si trovava a passare di lì. Ma anche un politico della cosiddetta "opposizione" che finalmente dice "qualcosa". Ci fosse stato un matto, un lucido matto che mentre si scattava questa foto, con il petto gonfio del suo ego, del suo potere, gli avesse chiesto: "Mi scusi, Presidente. Ma Lei non ha più volte gridato che i comunisti devono essere eliminati? Non ha sempre sostenuto che i comunisti sono poveri straccioni, che sono falliti, che bisognerebbe stare alla larga da loro? Mi scusi, Presidente, ma la coerenza? La faccia? La dignità?" Naturalmente non è questo l'esempio "principe" che dimostra la coerenza dei politici, e di quel "politico" in particolare. Ma è l'esempio più banale, che potete adottare quando cercate di aprire gli occhi a quei tanti tontoloni che ancora credono in queste persone, e che parlano come loro.

martedì 5 ottobre 2010

Assemblea pubblica a Torre del Greco sulla questione Ospedale Maresca

Stasera alle 19.00 presso il Multisala Corallo a Torre del Greco si sono riuniti:
- Ciro Borriello, sindaco di Torre del Greco;
- Enzo Cuomo, sindaco di Portici;
- Vincenzo Strazzullo, sindaco di Ercolano;
- Domenico Giorgiano, sindaco di San Giorgio a Cremano;
- Giuseppe Capasso, sindaco di San Sebastiano al Vesuvio;
- cittadinanza.
Unico punto all'odg: proposta di strategia da mettere in campo per evitare la chiusura dell'ospedale Maresca, prevista dal nuovo piano sanità varato, con legge regionale, dalla giunta Caldoro. Legge che era stata "approntata" dalla precedente giunta Bassolino a firma del tecnico subcommissario alla sanità Giuseppe Zuccatelli, dimessosi proprio in queste ultime ore. Cosa prevede la legge? Tra le altre cose, che l'ospedale Maresca si trasferisca, con tutti i suoi reparti, compreso il pronto soccorso, all'ospedale di Boscotrecase. Perchè? Il governo centrale nazionale, causa deficit economico del settore sanità della regione Campania ha ordinato una riorganizzazione della struttura sanitaria.
Le posizioni sono risultate sullo stesso piano: sindaci e cittadini daccordo a non far chiudere il Maresca.
Proposte: poche. Parole: tante. Non solo dalla parte dei sindaci, ma anche da parte dei cittadini. Alla fine la proposta concordata è la seguente: i sindaci, nei propri consigli comunali, faranno approvare un documento da sottoscrivere ed inviare in regione, nel quale si fa presente dell'assemblea avvenuta, e dell'unione di intenti di circa 500.000 persone da loro rappresentate. A tanto ammonta, difatti, il bacino di utenza del nosocomio torrese. Su pressione poi del comitato intercittadino pro-Maresca, i sindaci hanno deciso di richiedere un incontro con il presidente Caldoro tramite il prefetto per motivi di ordine pubblico. Sarebbe questo l'unico modo per incontrare il governatore della Campania, scappato finora da qualsiasi confronto (compreso quello di stasera, al quale era invitato), e l'assessore regionale alla sanità Raffaele Calabrò. Tecnicamente, l'incontro convocato così come proposto dai sindaci, non potrà essere rifiutato dal presidente. Se questi dovesse rimanere sordo anche a tale richiesta, ritenendo non influente sull'ordine pubblico tale problematica, i sindaci, per bocca del portavoce (improvvisato in coda all'incontro) Giorgiano, si impegnano a consegnare "simbolicamente e non" la fascia di sindaco sul tavolo del prefetto, dimettendosi per protesta.
L'assemblea termina alle ore 22.10.

lunedì 4 ottobre 2010

Interrogazione, sulla discarica di Terzigno

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata nel Parlamento Italiano. L'onorevole Luisa Bossa "interroga" il ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo.


(Orientamenti del Governo in merito all'emergenza rifiuti a Napoli e provincia, anche in relazione al mancato funzionamento del ciclo ordinario dei rifiuti e alla prospettiva del contestuale esaurimento delle discariche nei prossimi mesi - n. 3-01252)

PRESIDENTE. L'onorevole Bossa ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01252 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata) concernente orientamenti del Governo in merito all'emergenza rifiuti a Napoli e provincia, anche in relazione al mancato funzionamento del ciclo ordinario dei rifiuti e alla prospettiva del contestuale esaurimento delle discariche nei prossimi mesi.


LUISA BOSSA. Signor Presidente, colleghi deputati, signora Ministro, in queste notti a Terzigno e Boscoreale, in provincia di Napoli, 3 mila persone si danno il cambio alla rotonda panoramica per un presidio di protesta. Queste persone non sono né camorristi, né delinquenti, né speculatori come ormai si cerca di dire ogni volta che si raduna un gruppo di persone a protestare. Ieri con questi cittadini c'era il vescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma.
Sono cittadini che stanno già pagando un sacrificio alto, perché sotto le loro case - nel cuore del parco del Vesuvio - è già attiva da mesi una discarica, allestita l'anno scorso in deroga alle norme europee per fronteggiare un'emergenza, con la promessa che di questi impianti invasivi non ci sarebbe stato più bisogno. Invece no: si parla di aprire la cava Vitiello e di ampliare quella esistente, la Sari. I cittadini, giustamente, non ci stanno, e chiedo a lei, signora Ministro: può confermare - come abbiamo letto sui giornali - che il Presidente Berlusconi ha promesso che quella discarica non si aprirà, e che la Sari non si allargherà?

PRESIDENTE. Il Ministro di Stato per l'ambiente e della tutela del territorio e del mare, onorevole Prestigiacomo, ha facoltà di rispondere.

STEFANIA PRESTIGIACOMO, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, onorevole, la ringrazio per la sua interrogazione. Vorrei precisare che non ho mai detto in quest'Aula che le persone che hanno protestato a Terzigno sono tutte camorriste. Ho chiesto elementi alla prefettura di Napoli circa la natura della protesta, anche perché - come è noto - il sottosegretario Bertolaso si è recato sul posto, ha fatto delle dichiarazioni, e mi è stato confermato che - assieme ai cittadini e a rappresentanti delle amministrazioni - il sospetto, che a fomentare questa protesta vi siano anche organizzazioni criminali, è molto forte.
D'altro canto, sappiamo che, purtroppo, attorno allo smaltimento dei rifiuti prolifera un business della criminalità organizzata. Non a caso il Governo - come poc'anzi dicevo - ha investito nel Sistri (un progetto che era stato avviato dal precedente Governo e che noi abbiamo posto in atto), che punta alla tracciabilità dello smaltimento dei rifiuti.
È vero che il Presidente Berlusconi ha ricevuto dei rappresentanti del comune di Terzigno. La seconda discarica a Terzigno era stata prevista dal decreto-legge che abbiamo approvato in Parlamento ben un anno e mezzo fa. Ovviamente, se non sarà necessario potremo evitare di aprire questa seconda discarica. Certamente, non è il Governo nazionale che vuole a tutti i costi aprire discariche, purtroppo le discariche sono necessarie fintanto che non vi sono gli impianti. Il problema dell'emergenza dei rifiuti in Campania è un problema molto complesso.
Credo che il Governo abbia fatto bene perché è riuscito a superare una fase drammatica. Dopo di questo il rientro alla normalità è rimesso agli enti locali e daremo loro tutta l'assistenza affinché possano adempiere a tutte quelle fasi del ciclo integrato dei rifiuti che sono previste dalla normativa.
Sono ben felice, come ho appreso prima, che vi sarà un'ispezione da parte della Commissaria europea, perché questo ci consentirà di far vedere che abbiamo operato correttamente. Non è certo interesse del Governo aprire discariche, perché sappiamo quanto una discarica rappresenti una ferita per il territorio. Dunque, oggi non sono nelle condizioni di dire che la seconda discarica a Terzigno non sarà aperta ma se potremo evitare di aprire quella discarica, che è fortemente contestata dal territorio e che, in effetti, insiste in un territorio particolarmente pregiato, certamente non seguiremo questa strada.

PRESIDENTE. L'onorevole Bratti, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.

ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, signor Ministro, pensavamo che il periodo della propaganda e delle bugie fosse finito. Invece, purtroppo oggi nelle sue risposte dobbiamo ancora notare che la propaganda la fa ancora da padrona rispetto all'attività di Governo. Dovete ammettere che la legislazione speciale è un fallimento. Avete sottratto ai comuni la possibilità di introitare le tasse e oggi la provincializzazione non funziona. La raccolta differenziata va a rilento e continuiamo ad avere dati completamente disparati e differenti gli uni dagli altri.
Inoltre, sulla capacità di smaltimento degli impianti prima ci avete detto che erano necessari - lei, signor Ministro - 4 anni; poi Bertolaso ne ha indicati 3; poi il presidente della regione Campania di nuovo 2 e ancora Bertolaso, sui giornali, 8 mesi. Sappiamo bene che se non si aprirà quella discarica, di cui si parlava prima, in realtà l'emergenza si manifesterà in maniera evidente. Ci dite che l'inceneritore di Acerra funziona ed è un modello internazionale. Tuttavia, questo non è vero, perché è un impianto che ha tanti problemi. Non è assolutamente possibile che si chiudano tre linee contemporaneamente per manutenzione ordinaria e questo voi lo sapete. Ci sono anche denunce presso la procura di Nola rispetto alle emissioni e vedremo se quell'impianto davvero funziona bene.
Non sappiamo chi pagherà il personale dei consorzi voluti, appunto, con questa provincializzazione. Ricordo che si devono pagare sette milioni di euro al mese a queste maestranze. Avete promesso i soldi per le bonifiche e le compensazioni, compresa quella del parco del Vesuvio, che non sono mai arrivati.
Insomma, signor Ministro, c'è molta propaganda e poca concretezza. Il Governo del fare non lo troviamo in questa esperienza. Ne siamo dispiaciuti e non siamo assolutamente felici che la situazione campana sia di nuovo precipitata. Lei sa bene che l'emergenza invece di risolversi in Campania si sta estendendo, purtroppo, a tutto il Mezzogiorno. Vi abbiamo fatto, come Partito Democratico e a più riprese, diverse richieste di collaborazione perché riteniamo che solo con un grande sforzo unitario si possa risolvere il grave problema dei rifiuti in questo Paese, ma ci avete sistematicamente ignorato. Continuate a fare propaganda e addirittura adesso cercate di scaricare sui comuni le vostre inefficienze.

dal sito http://comibosco.blogspot.com/