giovedì 8 luglio 2010

Bici e Natura

Tredicigiugnoduemiladieci: shorts indossati, bici revisionata, freni a posto, ruote gonfie. Si parte per "Bici e Natura": obiettivo dell'associazione Torre Vesuvio stimolare la conoscenza della natura vesuviana, e sensibilizzare al rispetto dell'ambiente. Arrivo, pinete al confine di Trecase. Partenza ore 9.30, diversa per ogni partecipante. Un gruppo dal centro di Torre guarda come un miraggio quella pineta così alta, sotto l'ala protrettrice del jeeppone della Protezione Civile... Il percorso ha previsto, per i Torresi "urbani" la salita di via del Monte, via Lamaria, via Sotto i Camaldoli, e poi la salita più difficile è cominciata da via Pisani e poi via Resina Nuova. Da quel momento ci siamo ritrovati dall'asfalto ardente, dai clacson assordanti e ossessivi, alle pinete del Vesuvio, attraverso strade sterrate e sentieri. Paesaggio vario e stimolante che ci (mi) ha dato l'opportunità di capire, attraverso il supporto informativo tecnico di Paolo Belfiore, le caratteristiche della vegetazione presente sul Vesuvio, tra autoctone e non. Non sono mancati i momenti di passeggiata, bici a braccio, fino ad addentrarci prima in coltivazioni private di pinoli, e poi in un terreno sul quale sorge una villa costruita e di proprietà di un medico napoletano, il quale negli anni scorsi ha tentato invano di realizzzare una sorta di oasi aperta al pubblico, in piena simbiosi con la natura. Invano, combattendo solo contro troppe coscienze sopite. Obiettivo dell'evento raggiunto? Personalmente sì. La rabbia per le discariche, per le lastre di amianto, per i traslochi di persone oneste, per l'allarmante impotenza del privato cittadino, ma anche la strafottente bellezza del Vesuvio, unico
al mondo per flora, per "calore", per panorama, per ricchezza, per fertilità, per sorpresa, per contraddizioni.
Citando Battiato "Una diossina intellettuale sta decretando il Declino e la Caduta dell'Impero dell'Essere Umano...e se non avessi qualche speranza, lascerei perdere."
Breve relazione

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