domenica 10 gennaio 2010
Il Quinto Potere
"...Stavano parlando della Lotteria. Dopo aver proseguito per altri trenta metri, Winston si voltò a guardarli. Discutevano ancora appassionatamente, i volti accesi dalla disputa. La Lotteria, con le enormi cifre che corrispondeva settimanalmente, era il solo avvenimento pubblico per il quale i prolet nutrissero serio interesse. In tutta probabilità, vi erano milioni di prolet per i quali la Lotteria costituiva la principale, se non unica, ragione di vita. Per loro era una delizia, una felice follia, un conforto, uno stimolante. Quando era in ballo la Lotteria, anche persone che sapevano a malapena leggere e scrivere dimostravano di riuscire a fare calcoli complicatissimi e di possedere una memoria stupefacente. Vi era poi tutta una cricca di persone che si guadagnavano da vivere vendendo amuleti, sistemi per vincere e pronostici. Winston non avveva nulla a che fare con l'organizzazione della Lotteria, che era gestita dal Ministero dell'Abbondanza, ma sapeva, come del resto sapevano tutti i membri del Partito, che i premi erano per la gran parte immaginari. A essere pagate veramente erano soltanto somme esigue, mentre i grossi premi erano attribuiti a persone inesistenti: un trucco che, in assenza di comunicazioni autentiche gra una parte e l'altra dell'Oceania, non era difficile da mettere in atto." da 1984 di George Orwell
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