Tra maggio e giugno bussarono in diverse occasioni alla porta di casa del sindaco Ciro Borriello e dei suoi parenti, portando a galla le colate di cemento selvaggio gettate nel feudo di via del Monte. Tre mesi dopo, sono stati puntualmente messi alla porta del servizio anti-abusivismo del Comune e dirottati a dirigere il traffico in città.
Una singolare coincidenza che ha acceso per l´ennesima volta i riflettori sul nucleo di polizia municipale incaricato di contrastare il fenomeno del mattone selvaggio all´ombra del Vesuvio e alimentato la fama da "tagliatore di teste" del leader locale del Pdl. Perché degli otto componenti in forza al servizio anti-abusivismo solo in tre sono stati costretti a fare le valigie, guarda caso proprio i tre che - raccogliendo una denuncia anonima sulle costruzioni fuorilegge realizzate negli anni da Ciro Borriello & famiglia - effettuarono i sopralluoghi in via del Monte e rilevarono gli illeciti edilizi commessi nel feudo del primo cittadino. Trasferimenti sospetti, su cui gettano acqua sul fuoco dal comando di via dei Gasperi: "Si tratta solo di una coincidenza - trapela dagli uffici dei vigili urbani -. I tre agenti di polizia municipale sono stati trasferiti perché erano impiegati al servizio anti-abusivismo da diversi mesi: il nuovo corso, invece, prevede una frequente rotazione per le attività di controllo del territorio legate al mattone selvaggio". Un nuovo corso introdotto proprio dopo lo scoppio dello scandalo abusivopoli che - era il mese di ottobre del 2010 - portò alla luce i metodi "autoritari" del sindaco Ciro Borriello nella gestione dei caschi bianchi in forza al Comune: "Non ci sono assolutamente collegamenti tra lo spostamento dei vigili urbani e le ispezioni in via del Monte - insistono da palazzo La Salle - tant´è vero che uno dei tre agenti di polizia municipale trasferiti è stato nuovamente assegnato, su richiesta del nuovo responsabile del servizio al nucleo anti-abusivismo".
Insomma, tutto si sarebbe svolto nella massima regolarità e trasparenza. Ma la vicenda ha ugualmente alimentato polemiche e scatenato malumori tra i caschi bianchi di palazzo La Salle, sorpresi dalle coincidenze che hanno portato al trasferimento dei tre vigili urbani che avevano scoperto gli abusi edilizi commessi nelle proprietà di Ciro Borriello e dei suoi familiari in via del Monte.
ALBERTO DORTUCCI - metropolisweb.it
Una singolare coincidenza che ha acceso per l´ennesima volta i riflettori sul nucleo di polizia municipale incaricato di contrastare il fenomeno del mattone selvaggio all´ombra del Vesuvio e alimentato la fama da "tagliatore di teste" del leader locale del Pdl. Perché degli otto componenti in forza al servizio anti-abusivismo solo in tre sono stati costretti a fare le valigie, guarda caso proprio i tre che - raccogliendo una denuncia anonima sulle costruzioni fuorilegge realizzate negli anni da Ciro Borriello & famiglia - effettuarono i sopralluoghi in via del Monte e rilevarono gli illeciti edilizi commessi nel feudo del primo cittadino. Trasferimenti sospetti, su cui gettano acqua sul fuoco dal comando di via dei Gasperi: "Si tratta solo di una coincidenza - trapela dagli uffici dei vigili urbani -. I tre agenti di polizia municipale sono stati trasferiti perché erano impiegati al servizio anti-abusivismo da diversi mesi: il nuovo corso, invece, prevede una frequente rotazione per le attività di controllo del territorio legate al mattone selvaggio". Un nuovo corso introdotto proprio dopo lo scoppio dello scandalo abusivopoli che - era il mese di ottobre del 2010 - portò alla luce i metodi "autoritari" del sindaco Ciro Borriello nella gestione dei caschi bianchi in forza al Comune: "Non ci sono assolutamente collegamenti tra lo spostamento dei vigili urbani e le ispezioni in via del Monte - insistono da palazzo La Salle - tant´è vero che uno dei tre agenti di polizia municipale trasferiti è stato nuovamente assegnato, su richiesta del nuovo responsabile del servizio al nucleo anti-abusivismo".
Insomma, tutto si sarebbe svolto nella massima regolarità e trasparenza. Ma la vicenda ha ugualmente alimentato polemiche e scatenato malumori tra i caschi bianchi di palazzo La Salle, sorpresi dalle coincidenze che hanno portato al trasferimento dei tre vigili urbani che avevano scoperto gli abusi edilizi commessi nelle proprietà di Ciro Borriello e dei suoi familiari in via del Monte.
ALBERTO DORTUCCI - metropolisweb.it
Nessun commento:
Posta un commento