domenica 10 gennaio 2010
Il Quinto Potere
"...Stavano parlando della Lotteria. Dopo aver proseguito per altri trenta metri, Winston si voltò a guardarli. Discutevano ancora appassionatamente, i volti accesi dalla disputa. La Lotteria, con le enormi cifre che corrispondeva settimanalmente, era il solo avvenimento pubblico per il quale i prolet nutrissero serio interesse. In tutta probabilità, vi erano milioni di prolet per i quali la Lotteria costituiva la principale, se non unica, ragione di vita. Per loro era una delizia, una felice follia, un conforto, uno stimolante. Quando era in ballo la Lotteria, anche persone che sapevano a malapena leggere e scrivere dimostravano di riuscire a fare calcoli complicatissimi e di possedere una memoria stupefacente. Vi era poi tutta una cricca di persone che si guadagnavano da vivere vendendo amuleti, sistemi per vincere e pronostici. Winston non avveva nulla a che fare con l'organizzazione della Lotteria, che era gestita dal Ministero dell'Abbondanza, ma sapeva, come del resto sapevano tutti i membri del Partito, che i premi erano per la gran parte immaginari. A essere pagate veramente erano soltanto somme esigue, mentre i grossi premi erano attribuiti a persone inesistenti: un trucco che, in assenza di comunicazioni autentiche gra una parte e l'altra dell'Oceania, non era difficile da mettere in atto." da 1984 di George Orwell
venerdì 8 gennaio 2010
Pensieri
"Lavorassero tutti come noi, caro subalterno...Sono incazzato, perkè non trovo collaborazione in nessuno qui dentro!!!" Anche io sono incazzato, pensava il subalterno, perkè lavoro 12 ore al giorno, metà della mia giornata complessiva, 2/3 se pensi ke nell'altro terzo ci devo anke dormire...Ora glielo dico, vaffanculo, caro superiore, tu e la tua azienda. Ma non lo disse, non lo avrebbe mai detto, perkè lui aveva dei sogni fuori da quella azienda. Non gli importava ke fosse o meno nelle grazie del superiore. Non gliene fregava veramente nulla. Ciò ke per lui contava era quel tramonto rosso ke scorgeva ancora all'orizzonte, e ke continuava a seguire. Ora correndo, ora pigramente camminando.
giovedì 7 gennaio 2010
Piccolo
Niente ideologie, niente pregiudizi, niente politica o politikese, niente odio contro il capitale, o contro gli imprenditori, niente di niente...solo distruzione dell'ambiente, devastazione del verde, estensione del cemento, controllo telematico, social network, gabbie volontarie, razzismo. L'unica arma la nostra parola, il nostro pacifismo, la nostra umiltà. Non sopporto ki giudica ki non crede in dio, quelli ke ti dicono "Ma bisogna pure credere in qualcosa, o no? Tu in cosa credi, allora?". Quelli ke fanno tanto i fighi e poi ciò ke sembra importargli davvero è essere al centro dell'attenzione. Facili frasi attirapopolo, finti litigi, veri iciuci. E lui, De Andrè, ke canta in sottofondo.
mercoledì 6 gennaio 2010
Incentivi auto
Immaginavo un incolonnamento di auto elettriche, e la bellezza di fare footing accanto e poter respirare senza bruciori di gola.
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